Se nel campo golpista combattono fin dall’inizio centinaia di mercenari arruolati attraverso la multinazionale statunitense Academi e alcune decine di estremisti di destra arrivati da varie parti d’Europa, Italia compresa, da qualche tempo alle milizie popolari organizzate dagli insorti del Donbass si stanno unendo alcuni volontari stranieri. In nome dell’antifascismo e della solidarietà internazionalista. E’ il caso di tre giovani spagnoli arrivati in Ucraina nelle scorse settimane e che ora combattono nelle ‘Brigate internazionali’ organizzate dai responsabili militari delle Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk. Secondo quanto hanno raccontato ad alcuni media dello Stato Spagnolo loro stessi, sono arrivati recentemente a Kiev “con 500 euro in tasca e uno zaino in spalla” e da lì hanno raggiunto le regioni dell’est integrandosi nei battaglioni che resistono all’assedio dell’esercito ucraino e alle milizie delle organizzazioni di estrema destra.
Uno di loro si chiama Rafael Muñoz Pérez, originario di Madrid ma residente dal 2010 nelle Asturie ed ex militante dell’organizzazione giovanile di Izquierda Unida di Gijon. Un altro si chiama Angel ed è un militante dei Collettivi dei Giovani Comunisti di Cartagena, l’organizzazione giovanile del Partito Comunista dei Popoli di Spagna. “Siamo qui affinché il mondo veda che ciò che le televisioni spagnole e nordamericane raccontano non è la verità – spiegano in un video che sta rimbalzando sulle reti sociali – Questa gente non ha nulla a che fare col terrorismo, non sono criminali, stanno solo difendendo le loro case e le loro famiglie”.
Inoltre, in un post pubblicato sul profilo del Comité Asturianu de Solidaridá cola Ucrania Antifacista, Muñoz assicura che darà “tutto sé stesso per questo popolo come ho fatto finora perché se lo merita. Il vostro lavoro non è meno importante, abbiamo bisogno che diffondiate la verità che i nostri mezzi di comunicazione occultano e affinché il mondo smetta di guardare dall’altra parte come avvenne nelle nostre terre nel 1936”.
In un aggiornamento del post Muñoz, che i miliziani del Donbass chiamano Republikanieskt (il Repubblicano) informa che a loro due si è aggiunto un terzo volontario proveniente dallo Stato Spagnolo: “Ora siamo in tre”. I volontari stranieri si sono integrati nel Battaglione Vostok – il ‘Battaglione Orientale’ – nel quale combattono già altri volontari stranieri. Secondo la tv libanese Al Manar nelle ultime settimane a Donetsk sono arrivati attivisti provenienti anche da Russia, Francia, Canada, Polonia e altri paesi, per unirsi alle milizie popolari oppure per fornire sostegno logistico e umanitario alle popolazioni colpite dall’assedio governativo e dai bombardamenti. I volontari sarebbero stati messi agli ordini di Igor Strelkov, il comandante delle forze militari della Repubblica Popolare di Donetsk il cui primo ministro, qualche settimana fa, richiamava in un’intervista le similitudini con quanto avvenne in Spagna negli anni ’30. “L’analogia tra quanto avviene oggi in Donbass e la resistenza antifascista in Spagna nel 1936 è evidente. Siamo disposti ad accettare volontari da qualsiasi paese senza eccezione (…) la prima cosa che raccomandiamo ai volontari delle Brigate Internazionali è che agiscano come professionisti in campo civile: medici, infermieri, pompieri, psicologi. Abbiamo bisogno dell’aiuto nei confronti della popolazione civile e della ricostruzione delle infrastrutture distrutte dagli aggressori” spiegava Alexandr Borodayen.
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