Mentre a Ferguson, nel Missouri, non si placa la rabbia degli abitanti contro la polizia dopo l’omicidio di sabato scorso – un diciottenne nero è stato freddato da un ufficiale – e sono già una cinquantina i manifestanti arrestati, un episodio simile viene registrato a Los Angeles.
Qui ad essere assassinato dalle forze dell’ordine è stato un venticinquenne disarmato, Ezell Ford, oltretutto affetto da problemi di ordine psichiatrico. Il ragazzo è morto mercoledì dopo due giorni di agonia, in conseguenza dei numerosi colpi di arma da fuoco sparati contro di lui da un agente di polizia. Incredibilmente, la versione dei fatti offerta dall’uomo in divisa sembra una fotocopia di quella riportata dall’ufficiale che ha ucciso Michael Brown a Saint Louis nel fine settimana: l’agente avrebbe fermato Ford per un controllo, il ragazzo avrebbe opposto resistenza e avrebbe ingaggiato una lotta con il poliziotto durante la quale sarebbero ‘partiti’ alcuni colpi. Tutti andati a segno…
In una intervista rilasciata alla catena televisiva KTLA News, la madre della vittima ha raccontato che il ragazzo si era steso a terra obbedendo così agli ordini dell’agente che però ad un certo punto ha aperto il fuoco contro Ford colpendolo alle spalle. Ora la famiglia del venticinquenne, così come quella di Michael Brown, chiede a gran voce verità e giustizia.
A contribuire a fornire qualche elemento di verità sui fatti, vista che il dipartimento di polizia di Ferguson si è rifiutato di fornire le generalità del poliziotto omicida, ci ha pensato Anonymous che, mercoledì notte, ha forzato gli archivi informatici delle forze dell’ordine ed poi giovedì ha avvisato che avrebbe divulgato prima la foto e poi l’indirizzo dell’ufficiale omicida. In un video della durata di due minuti e mezzo il collettivo di hacker-attivisti ha anche denunciato l’indiscriminata repressione contro gli abitanti del sobborgo di Saint Louis ed ha esortato i suoi simpatizzanti a realizzare mobilitazioni pacifiche. Anonymous ha pubblicato l’identità del poliziotto killer sul suo account di Twitter ma poco dopo le forze dell’ordine hanno prima smentito la veridicità dell’informazione e poi ordinato la sospensione del profilo degli hacker attivisti sul social network.
L’allargarsi della protesta e dell’indignazione generate dal comportamento omicida e razzista della polizia hanno forzato il presidente Obama, che in un primo tempo si era limitato ad un cordoglio di circostanza, ad annunciare un’inchiesta indipendente sui fatti. “Sono estremamente scosso e preoccupato per quello che sta accadendo in Missouri, l’Fbi e il ministero della Giustizia stanno indagando per capire cosa sia veramente successo a Ferguson. A questo proposito è necessaria un’inchiesta indipendente e trasparente” ha affermato l’inquilino della Casa Bianca.
Particolare scalpore sta destando l’uso da parte delle forze di polizia di Ferguson di mezzi ed equipaggiamenti militari nella repressione delle manifestazioni dei residenti contro la brutalità delle forze dell’ordine mentre in un delirante comunicato il Ku Klux Klan ha elogiato il comportamento dell’agente bianco che ha freddato il diciottenne disarmato Michael Brown.
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