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Colombia: proteste, scontri e feriti

A partire dalla mezzanotte dello scorso 11 agosto l’intera popolazione del dipartimento della Guajira, nella costa caraibica, ha iniziato uno sciopero generale ad oltranza per protestare contro le precarie condizioni di vita che è costretta ad affrontare.
Il bilancio del primo giorno di scontri, in contrasto con le promesse governative di “non criminalizzare” i manifestanti, è di una persona ferita e 9 arrestate.
Detonante della decisione di protestare è la cronica mancanza d’acqua, che pregiudica soprattutto le comunità dell’alta Guajira (specialmente gli indigeni Wayúu). Il dipartimento, che nel totale disinteresse dello Stato soffre una crisi idrica e alimentare di proporzioni allarmanti, ha subito in anni recenti un riorientamento delle attività produttive in direzione dell’estrazione mineraria, a tutto vantaggio di multinazionali e politici filibustieri, mentre la maggior parte della popolazione incontra difficoltà nell’accesso a servizi basilari come acqua, luce e gas.
La crisi è tanto profonda che i bambini della Guajira muoiono di fame: 37.000 bambini di Manaure, Riohacha e Uribia sono denutriti; nel 2013 ne sono morti 23, e quest’anno altri 15; el frattempo le comunità locali ancora si domandano che fine abbiano fatto i lavori infrastrutturali promessi da Santos.
Lo schema del presidente colombiano è abbastanza semplice: come tutti gli oligarchi che lo hanno preceduto al governo del paese, si disinteressa completamente dei gravi problemi che affliggono il popolo. E quando le contraddizioni sociali portano a proteste straripanti, per placare gli animi si sbraccia nel promettere aiuti e sostegno che non arriveranno mai, mentre scatena le forze repressive del regime.
Le comunità della Guajira hanno urgente bisogno di infrastrutture, di piani per la riattivazione delle attività produttive agricole, e di una pianificazione delle risorse locali che tenga conto dei loro bisogni e non degli interessi delle multinazionali, né dell’intervento degli antisommossa di regime. 

Fonte: www.nuovacolombia.net

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