L’attivista politico belga di origine turca Bahar Kimyongür ha dichiarato, venerdì scorso, di essere stato informato giovedì notte che il suo nominativo è stato definitivamente rimosso dagli archivi dell’Interpol lo scorso 22 agosto.
La Commissione dell’Interpol ha emesso questa direttiva nella sua ultima sessione di giugno.
«Può darsi che ci siano residui di intelligence che potrebbero giocare brutti scherzi, ma questa volta l’Interpol ha deciso di seppellire l’ascia di guerra», ha dichiarato Bahar Kimyongür. I suoi avvocati turchi hanno ottenuto un’audizione il 12 settembre davanti all’11esima Corte d’Assise di Ankara per far valere il diritto di essere rappresentato a distanza per una revisione delle accuse contro di lui. Sua moglie Deniz Kimyongür ha ottenuto un non luogo a procedere il 16 luglio. Sulla base della propria relazione, le accuse turche relative ai suoi legami il gruppo politico DHKP-C, classificato come terrorista, si basa in gran parte sulla richiesta del ministro degli esteri turco Ismail Cem al Parlamento europeo il 28 novembre 2000.
Bahar Kimyongür è stato arrestato il 28 Aprile 2006 nei Paesi Bassi e rilasciato il 4 luglio dopo 68 giorni di carcere. Poi fu arrestato 17 giugno 2013 nello Stato Spagnolo e rilasciato su cauzione il 20 giugno. L’Audiencia Nacional di Madrid ha poi rifiutato l’estradizione il 2 luglio scorso. Il 21 novembre del 2013, è stato arrestato di nuovo in Italia. Il 21 febbraio Interpol ha bloccato temporaneamente la sua segnalazione e l’11 marzo, la Corte d’Appello di Brescia ha ordinato il suo rilascio.
Inoltre, Bahar Kimyongür è stato anche condannato a 4 anni di carcere il 28 febbraio del 2006 dal giudice di Bruges per l’adesione al DHKP-C, sulla base di una sua traduzione dal francese per una testata giornalistica.
Bahar è stato assolto in via definitiva il 23 dicembre 2009 dalla Corte d’appello di Bruxelles.
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