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Ken Loach agli scozzesi: “riprendetevi il controllo delle vostre vite”

Il regista inglese, celebre per i suoi film sulla classe operaia e sulle persone ai margini della società del benessere, ha dichiarato nei giorni scorsi che «ora tocca agli scozzesi riprendersi il controllo della loro vita» e creare una società più giusta e più sostenibile. L’indipendenza non risolve tutti i problemi, ha chiarito Ken Loach, ma è senz’altro un’alternativa preferibile alla condizione attuale di essere sotto il controllo di uno Stato «dominato dalla classe dirigente britannica». Se l’indipendenza avrà successo, ha affermato un regista sarà un esempio positivo per il mondo e dimostrerà che un Governo progressista può migliorare davvero le condizioni di vita dei cittadini.

Anche Sean Connery ha dato un grosso contributo alla campagna per il ‘si’ al referendum di domani. Da sempre sostenitore dello Scottish National Party e fautore dell’indipendenza anche da prima che l’Snp vincesse le elezioni e strappasse a Londra la celebrazione della consultazione popolare, Connery ha affermato che il ‘si’ promuove una «visione positiva per la Scozia basata sull’uguaglianza e sul principio base democratico che gli scozzesi sono i migliori custodi del loro destino». Ora che finalmente l’opportunità di conquistare l’indipendenza è a portata di mano, secondo l’attore scozzese sarebbe un vero peccato lasciarsela sfuggire. Da notare che l’ex ‘007’ non voterà, visto che ha la residenza alle Bahamas per ragioni fiscali, cioè per pagare meno tasse, anche se ha affermato che se la Scozia diventerà indipendente tornerà a pagarle a Edimburgo.

L’ex cantante degli Smiths, Morrissey, si è schierato con il fronte indipendentista. Pur essendo inglese, ha spiegato il cantante, «amo la Scozia e amo lo spirito degli scozzesi e non hanno minimamente bisogno di Westminster». Il Regno Unito, secondo il cantautore, è un’idea stupida e superata: «Gli scozzesi devono tagliare ogni legame con la Gran Bretagna».

Nel fronte indipendentista può essere annoverata anche Annie Lennox, la storica cantante del gruppo degli Eurythmics la cui canzone più famosa, Sweet Dreams, fa spesso da colonna sonora alle manifestazioni dei promotori del referendum. La 59enne di Aberdeen, nel nord della Scozia, ha dichiarato che se Edimburgo “fosse indipendente si potrebbe creare una società più egualitaria”. Come lei la pensano anche Russel Brand, Irvine Welsh, Vivienne Westwood e Peter Mullan.

Molto nutrito, naturalmente, il fronte dei vip schierati a favore del mantenimento dell’unione tra Edimburgo e Londra, anche se nella maggior parte dei casi si tratta di personaggi nati in Inghilterra o da genitori inglesi o di altre parti della Gran Bretagna.

Brilla nel fronte del ‘no’ l’autrice della serie di romanzi che hanno come protagonista Harry Potter, Joanne Kathleen Rowling, che da venti anni vive a Edimburgo e che ha svelato il suo sostegno al fronte del no regalando 1 milione di sterline alla campagna ‘Better Together’. La Rowling ha affermato che secondo lei i sostenitori del Sí stanno creando illusioni poco realistiche, dipingendo la Scozia indipendente come «una favoloso incrocio tra Norvegia e Arabia Saudita, un’utopia socialista in cui il petrolio non finirà mai». In realtà, secondo la scrittrice, gli indipendentisti chiedono agli scozzesi di «giocare ma senza spiegare le regole del gioco» e se le cose andranno male saranno i cittadini e non i politici a pagare le conseguenze.

Certamente l’opinione dei vip influenzerà una certa parte degli elettori – circa 4 milioni e trecentomila – che si sono registrati per andare a votare, un vero e proprio record storico di partecipazione. Interessante sarà vedere come voteranno 400 mila residenti di origini straniere che in base alla legge hanno il diritto di esprimere la propria opinione sul futuro della Scozia.

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