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Sudafrica: il Cosatu espelle il sindacato dei metalmeccanici

Una decisione “tragica” la definisce il partito di governo African National Congress (Anc) mentre per Jay Naidoo, celebre militante anti-apartheid, ministro durante la presidenza di Nelson Mandela e primo segretario generale della confederazione sindacale Cosatu (Congress of South African Trade Unions) si tratta addirittura di “una ferita irreparabile”. Sono solo alcuni dei commenti alla decisione del Cosatu (con 33 voti contro 24) di espellere dalla confederazione il sindacato dei metalmeccanici, Numsa, a causa di divergenze politiche ormai insanabili.

Numsa, la sigla di categoria che nel paese conta più iscritti, circa 350.000, nelle scorse settimane si era posta in forte contrasto con l’alleanza di governo guidata dall’Anc – e di cui la confederazione Cosatu è parte integrante – annunciando la prossima formazione di un “fronte unito” socialista e criticando le derive “neo-liberiste” dell’esecutivo, oltre all’arrendevolezza dei sindacati ufficiali nei confronti delle richieste di imprenditori e classe politica. Un collateralismo già emerso negli ultimi due anni durante i duri conflitti tra i lavoratori delle miniere o dell’industria del vino contro i datori di lavoro, rappresentati per lo più da multinazionali straniere di cui però alcuni importanti dirigenti dell’Anc sono diventati manager o azionisti.
Tra l’altro è proprio di queste ore la notizia che la polizia sudafricana ha avviato un’indagine per corruzione nei confronti del presidente sudafricano Jacob Zuma e la sua famiglia, per i lavori di ampliamento della residenza privata di Nkandla, nella provincia di KwaZulu-Natal. La decisione è stata presa a seguito di accuse mosse dal leader dell’opposizione radicale Julius Malema (ex leader dei giovani dell’Anc, fondatore di un movimento radicale anticapitalista dopo la sua espulsione) e da Mmusi Maimane, capogruppo della minoranza parlamentare di Democratic Alliance.
Secondo Beeld le indagini si concentrerebbero sulla società Moneymine, che ha incassato circa 50 milioni di rand per i lavori (il costo totale era stato di 246 milioni, ovvero 17 milioni di euro). I proprietari di Moneymine avrebbero infatti legami con Mandla Gcaba, cugino del presidente.

L’espulsione del Numsa, di cui si discuteva da settimane, è stata decisa in un incontro appositamente convocato, di cui però i metalmeccanici contestano l’esito. A loro parere, infatti, il Cosatu avrebbe contravvenuto al suo stesso statuto rifiutando la convocazione di un congresso generale straordinario, richiesto dal loro leader Irvin Jim.

Tra i commentatori politici c’è ora attesa per comprendere quali saranno le conseguenze dell’espulsione: le otto confederazioni sindacali di settore che hanno votato contro l’espulsione della Numsa si riuniranno per concordare una strategia comune e l’attenzione è puntata anche sul segretario generale del Cosatu, Zwelinzima Vavi, da tempo in forte dissenso con la confederazione.
Nel frattempo il sindacato radicale National Council of Trade Unions (Nactu), alternativo al Cosatu, ha offerto alla Numsa di formare una nuova confederazione nazionale.

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