13.00 – Nuovo bilancio ufficiale fornito dal ministero della Sanità tunisino: le vittime dell’attacco al museo del Bardo di Tunisi sono in tutto 23, di cui 20 stranieri. Tredici vittime sono state identificate, tra queste c’è anche un italiano. Ci sono poi tre giapponesi, due francesi, due spagnoli (un uomo e una donna catalani), un colombiano, un australiano, una britannica, una belga e un polacco. “Sette vittime sono in corso di identificazione” ha precisato il ministro Said Aïdi, che ha riferito anche di un poliziotto tunisino ucciso, oltre ai due attentatori. “I morti sono stati colpiti da proiettili sparati all’impazzata” ha detto il capo del servizio di medicina legale dell’ospedale Charles-Nicolle, il dottor Moncef Hamdoun. Il ministro degli esteri Paolo Gentiloni ha detto che “è possibile che le vittime italiane alla fine saranno effettivamente quattro, ma l’identificazione la faremo quando avremo conferme ufficiali”.
09.00 (19 marzo) – Nel corso del pomeriggio di ieri è ulteriormente salito il bilancio delle vittime dell’attacco terroristico che ieri ha sconvolto Tunisi. Alla fine le vittime sono state in tutto 24 (anche se molti media forniscono conteggi diversi) compresi 17 turisti stranieri, tra i quali 4 turisti italiani.
Tra le vittime, oltre ai quattro italiani, ci sarebbero anche due francesi, due colombiani, un polacco, un australiano, due spagnoli (catalani), un turista non identificato, tre giapponesi e due cittadini tunisini, ovvero un autista di bus e un agente di polizia. Ma il bilancio, ha avvertito il ministero, “è ancora in evoluzione”.
Alcune delle vittime sono state falciate a colpi di kalashnikov quando i tre aggressori, scoperti mentre vestiti da soldati cercavano di introdursi in parlamento, sono stati scoperti e per coprirsi la ritirata hanno aperto il fuoco contro un bus turistico. Gli altri sono stati uccisi nel conflitto a fuoco seguito all’irruzione delle teste di cuoio tunisine all’interno del Museo del Bardo. I due terroristi – identificati ormai cadaveri come Jabeur Khachnaoui, originario della città di Kasserine, e Yassine Laâbidi – “potrebbero avere avuto il sostegno di 2-3 elementi”, ha spiegato il premier, che ha annunciato di aver preso “provvedimenti urgenti soprattutto nei siti turistici, dove è stata rafforzata la presenza di forze di sicurezza”. In serata alcune migliaia di persone hanno manifestato nella capitale tunisina contro il fondamentalismo religioso e il terrorismo.
17.00 – Le notizie provenienti da Tunisi dopo il tentato assalto jihadista – che secondo alcune fonti sarebbe stato rivendicato dallo Stato Islamico anche se probabilmente operato da combattenti locali – sono ancora confuse ma il bilancio delle vittime sembra destinato a salire. Finora i morti accertati sarebbero in totale 22: tre attentatori, un agente di polizia, un’addetta del Museo del Bardo e 17 turisti stranieri. Si contano anche oltre 50 feriti, alcuni dei quali colpiti nel conflitto a fuoco seguito all’irruzione delle teste di cuoio tunisine all’interno delle sale del Museo dove i jihadisti tenevano in ostaggio i turisti stranieri. Oltre a quattro vittime italiane si parla anche di morti fra i turisti polacchi, tedeschi e spagnoli.
Secondo il premier tunisino Habib Essid “due o tre attentatori coinvolti nell’attacco al museo Bardo possono essere ancora in libertà”. Il capo del governo ha annunciato di aver rinforzato le misure di sicurezza nei siti turistici, per impedire ulteriori attacchi. Il timore del governo tunisino è infatti che i fondamentalisti mirino a colpire l’industria turistica, una delle pochissime risorse economiche di un paese ridotto allo stremo da anni di crisi e instabilità.
15.30 – Intorno alle 15 le teste di cuoio tunisine delle Brigate Anti Terrorismo dopo aver catturato – o ucciso, dicono altre fonti – uno studente di 22 anni che aveva partecipato al tentativo di assalto al parlamento ma che poi non era riuscito ad unirsi ai suoi due complici, hanno preso d’assalto il Museo del Bardo. Nell’assalto ci son state diverse vittime tra gli ostaggi, oltre ai due jihadisti. Secondo alcune fonti di stampa locali il bilancio complessivo dei morti è molto alto, finora ci sarebbero 18 vittime e 21 feriti di cui alcuni in gravi condizioni. Secondo la corrispondente di Al Jazeera a Tunisi, Hoda Abdel-Hamid, è confermato che almeno due italiani – che facevano parte di un gruppo di turisti – sono rimasti uccisi nell’attacco jihadista al museo del Bardo.
14.15 – Otto persone, tra cui sette turisti stranieri, sarebbero finora rimaste uccise in un attacco terroristico al Museo di Bardo, a Tunisi, realizzato da due o forse tre attentatori armati nella tarda mattinata di oggi. A riferirlo è stato il portavoce del ministero dell’Interno tunisino, Mohammed al Aroui.
Nell’edificio completamente circondato dalle forze di sicurezza tunisine ci sono mentre scriviamo ancora alcune decine di ostaggi, alcuni dei quali di nazionalità italiana. Alcuni di loro hanno anche twittato delle foto dall’interno dell’edificio. Secondo fonti non confermate dalla Farnesina due delle vittime sarebbero italiane, altre cinque di altra nazionalità e una tunisina.
Prima di assaltare il Museo del Bardo i tre terroristi travestiti da soldati avevano tentato un’irruzione all’interno del parlamento, riunito in quel momento per varare una serie di provvedimenti contro l’escalation di attacchi da parte di forze fondamentaliste islamiche e jihadiste. Ma i tre sarebbero stati scoperti e dopo un breve conflitto a fuoco sarebbero riusciti a rifugiarsi all’interno del museo principale della capitale tunisina dove avrebbero preso numerosi ostaggi, tra i quali vi sarebbero anche alcuni bambini. Secondo la ricostruzione data da fonti locali, la guardia di Sicurezza della Camera di Tunisi si è accorta che i tre uomini in uniforme non avevano armi regolari e, quando hanno chiesto di deporle, è scoppiata una furiosa sparatoria.
Al momento del tentativo di irruzione all’interno del Parlamento, ha raccontato la deputata Sayida Ounissi, “oltre ai membri del Parlamento, all’interno vi erano il ministro della Giustizia, alcuni giudici e diversi ufficiali dell’esercito di alto grado”.
Proprio oggi il ministero dell’Interno tunisino aveva annunciato di aver sgominato una cellula jihadista nella periferia nord di Tunisi. Si tratta di sette persone, alcune delle quali note alle forze dell’ordine per aver partecipato ai combattimenti contro il governo siriano dopo essersi uniti alle milizie fondamentaliste sunnite.
Alle 18 il presidente tunisino, Béji Caïd Essebsi, ha annunciato che terrà un discorso alla nazione.
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michel
Tutto ciò che sta accadendo, non è opera dello spirito santo, bensì della Nato, degli Usa e del loro codazzo di governi europei. Va ricordato che quando c’erano i “cattivi” laici Saddam e Gheddafi, quello che si sta verificando da quando sono stati assassinati,non sarebbe stato possibile. Perché loro gli integralisti li tenevano sotto controllo. Ma la cosa grave è che una parte della “sinistra” ha sostenuto i bombardamenti su quei paesi. Quindi ora sono in molti a portare le responsabilità per quei disastri umani senza fine. E intanto a nessuno viene a mente di andare in piazza contro l’imperialismo responsabile con i finanziamenti a Bin Laden in funzione antisovietica in Afghanistan, di avere iniziato la conquista del mondo in stile ” Hitleriano- democratico”.