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Atene resiste. Il documento di impegni non è quello imposto dalla Troika

Se uno vuol resistere, ci sono tanti modi. Quello scelto attualmente dal governo greco non è forse il più lineare (ma Syriza stessa è una coalizione, non un partito monolitico), ma certamente sembra delineare una tattica quantomeno “creativa”.

Dopo una settimana di “trattative”con la pistola puntata alla testa della delegazione di Atene, la Troika – o Brussels Group, come si fa chiamare adesso – pensava di aver raggiunto una linea chiara, in cui il governo Tsipras dichiarava una resa sostanziale. E invece, stando al Financial Times, il documento presentato ufficial-mente ai partner europei (o “creditori”) è completamente diverso da quello discusso. Inevitabile dunque un allungamento dei tempi della “trattativa”. Ma sarà tutto da vedere se questo sarà “tempo guadagnato” o solo un altro giro di corda intorno al collo.

Vedi anche l’articolo di Stathis Kouvelakis (https://contropiano.org/interventi/item/30654-grecia-e-il-momento).

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Bruxelles in allarme: Atene presenta un piano diverso da quello discusso finora con l’Ue

Vittorio Da Rold – Il Sole 24 Ore

«Il piano greco presentato dal ministro Yanis Varoufakis all’Eurogruppo diverge molto da quanto è stato finora discusso a livello tecnico nei giorni scorsi e sottolinea come Varoufakis continui a ostacolare i progressi verso un accordo finanziario tra Atene e creditori». Lo dice una fonte Ue al Wall Street Journal spiegando lo stato dei negoziati greci in vista dell’eurogruppo di lunedì a Bruxelles, che si preannuncia non conclusivo per la soluzione della crisi del debito ellenico.

Il documento ellenico di 36 pagine, di cui il Wsj ha ottenuto una copia, è intitolato «La ripresa greca”, ma soprattutto non contiene le riforme promesse a livello di discussioni tecniche a Bruxelles. «Non ci sono praticamente connessioni tra quanto scritto nel report greco consegnato al gruppo di Bruxelles e i negoziati in corso», ha raccontato la fonte europea al quotidiano americano.

Intanto ad Atene il primo ministro greco, Alexis Tsipras, è ottimista sulla chiusura di un accordo con i creditori istituzionali (Ue, Bce e Fmi) che consenta di riprendere i finanziamenti necessari ad Atene per uscire dall’attuale crisi di liquidità. «Sono fiducioso che presto ci sarà un lieto fine e, nonostante le difficoltà, porteremo a termine un’intesa che sarà presto conclusa in Europa», ha dichiarato Tsipras intervenendo in Parlamento, «il governo greco sta facendo tutto quello che deve per raggiungere un accordo onesto e vantaggioso per tutti con i nostri partner».

Fonti vicine alla trattativa, sentite dall’agenzia Reuters, smorzano però l’ottimismo manifestato ieri dal presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, e dal commissario Ue agli Affari Economici, Pierre Moscovici, affermando che ci sono ancora forti distanze su punti quali le riforme delle pensioni e del mercato del lavoro, sulle quali Atene non intende cedere.

Intanto l’economia manda segnali peoccupanti: i prezzi al consumo greci ad aprile sono scesi del -2,1% su base annua. Segno evidente di un paese in pesante deflazione, generata da un crollo dei consumi interni.

 

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