Hanno marciato a decine di migliaia oggi nella capitale britannica per denunciare la guerra e l’austerità.
Un vasto cartello di gruppi politici di sinistra, di associazioni e di sindacati ha convocato una manifestazione che ha sfilato oggi nel primo pomeriggio dalla City – il cuore finanziario di Londra – davanti alla Bank of England, fino a Westminster, a Parliament Square, per contestare le politiche rigoriste del governo conservatore di David Cameron, riconfermato al potere dalle elezioni del 7 maggio.
All’inizio del mese l’esecutivo britannico ha lanciato un nuovo piano di privatizzazioni e di tagli con la scusa di ridurre il debito pubblico, con riduzioni di budget complessivi nei prossimi due anni per un valore complessivo di 13 miliardi di sterline nei ministeri e altri 12 miliardi per quanto riguarda lo stato sociale. Tagli draconiani che si aggiungono a decine di miliardi di riduzioni già operate negli scorsi anni e che hanno prodotto un aumento esponenziale della diseguaglianza e della povertà in tutto il Regno Unito.
Diverse le manifestazioni realizzate oggi in tutta la Gran Bretagna, ma la più importante è quella che ha attraversato Londra e alla quale hanno partecipato secondo gli organizzatori circa 250 mila persone superando le più rosee previsioni degli organizzatori. Nel mirino dei manifestanti le nuove misure di austerità e la riduzione della spesa introdotte dal governo britannico e l’impatto dei futuri tagli, in particolare su sanità ed educazione scolastica. “Non ci fermeremo finché i servizi non torneranno in mano pubblica – ha spiegato uno degli organizzatori, Sam Fairbairn, dell’Assemblea del Popolo – Questo è solo l’inizio di una campagna di proteste, scioperi e disobbedienza civile che coinvolgerà tutto il Regno Unito”.
Alla marcia hanno partecipato anche attivisti pacifisti, ambientalisti e anche diversi esponenti del mondo della cultura, del cinema, dello spettacolo e dell’arte, tra i quali l’attore e presentatore Russell Brand e la cantante Charlotte Church.
Insieme a loro anche numerose organizzazioni che si battono contro il nucleare. Kate Hudson, segretario generale di Campaign for Nuclear Disarmament, ha detto che la mobilitazione è “il modo per convincere il governo a non rinnovare il programma nucleare Trident” che comporta una enorme spesa per uno stato che afferma di avere le casse vuote per sanità, istruzione e pensioni.
Tra i dirigenti politici che hanno sfilato anche Martin McGuinness, ex membro dell’Esercito Repubblicano Irlandese e attualmente viceprimo ministro dell’Irlanda del Nord per il Sinn Fein.
La leader del partito ambientalista, Natalie Bennett, ha addirittura preso a pretesto le affermazioni del Fondo Monetario Internazionale per criticare le politiche governative. “C’è qualcuno del Fondo Monetario qui? Credo di no, ma l’Fmi ha detto che l’austerity di George Osborne è una cattiva politica ed è la direzione sbagliata per la Gran Bretagna. L’austerity fa pagare ai poveri l’avidità e la corruzione dei banchieri e noi non vogliamo più avallarla” ha detto ai giornalisti la Bennett.
Tra i manifestanti anche l’esponente della sinistra laburista Jeremy Corbyn, secondo il quale l’austerità è solo una “copertura” per giustificare una crescente disuguaglianza. Corbyn ha accusato la direzione del Labour Party di aver “comprato l’agenda di tagli alla spesa pubblica” dei conservatori in campagna elettorale. “Il Regno Unito è una società più ingiusta, sta diventando una società più ingiusta e l’austerità di fatto è una copertura per l’aumento della disuguaglianza” ha sostenuto il leader della sinistra laburista.
“I tagli al bilancio del governo Cameron producono effetti drammatici” sulla società britannica ha denunciato ai media Sian Bloor, maestra di una scuola elementare di Trafford, vicino Manchester. “I bambini vengono a scuola col terrore che li caccino dalle loro case perché il governo ha sospeso i sussidi ai loro genitori” ha spiegato.
Dietro striscioni che recitavano come “Basta con l’austerità”, “L’austerità non funziona” e “Abbasso il governo tory”, i manifestanti hanno sfilato in modo pacifico, e un gruppo di attivisti incappucciati si è limitato a sparare qualche petardo e qualche fumogeno colorato. Ma la polizia ha militarizzato non solo il percorso della manifestazione, ma anche diversi altri punti della città fin dalle prime ore dell’alba di oggi, ed ha bloccato molti attivisti e manifestanti segnalati per essere stati coinvolti in alcuni “disordini” in occasione di una precedente protesta, impedendogli così di partecipare alla marcia di oggi.
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