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Honduras. Gli ‘indignados’ in piazza contro governo e corruzione

Ieri alcune decine di migliaia di persone sono scese di nuovo in piazza a Tegucigalpa, la capitale dell’Honduras, per chiedere le dimissioni del governo e del presidente Juan Orlando Hernández accusato di corruzione e di autoritarismo. Si è trattato di una delle manifestazioni più vaste degli ultimi anni contro il governo: sono state ben 60mila le persone che hanno circondato il palazzo presidenziale. Era dal 2009 che non si vedevano proteste così massicce nel paese, da quando cioè i militari, la CONFINDUSTRIA locale e varie forze reazionarie destituirono il presidente della repubblica, Manuel Zelaya, che nonostante appartenesse a una corrente politica di centro e liberale cominciò ad avvicinarsi all’Alba, l’alleanza di paesi latinoamericani promossa da Cuba e Venezuela. Una linea che Washington non ha mai perdonato al leader politico disarcionato con un golpe presto riconosciuto dai paesi di tutto il continente mentre Zelaya, espulso in Costa Rica, veniva sostituito dal presidente del Parlamento, Roberto Micheletti.
Ora, a distanza di anni, l’opposizione chiede che sia aperta un’inchiesta indipendente su uno scandalo di corruzione che ha coinvolto alcuni funzionari dell’Istituto per la sicurezza sociale che avrebbero preso tangenti per 200 milioni di dollari. Il presidente Hernández ha ammesso che una parte della sua campagna elettorale nel 2013 è stata finanziata da aziende e personalità legate allo scandalo, ma ha negato di essere personalmente coinvolto nella vicenda e di esserne al corrente. Intanto la magistratura del paese ha emesso un mandato di cattura per la vicepresidente del parlamento, Lena Gutierrez, e altre 15 persone con l’accusa di frode nell’ambito di un grande scandalo che ha coinvolto l’Istituto per la Sicurezza Sociale. Nello stesso scandalo per corruzione sono del resto stati coinvolti il direttore dell’Istituto Previdenziale e ben otto ministri.
Alle mobilitazioni e alle protesta il governo ha risposto con la repressione. Domenica scorsa una manifestazione pacifica di quelli che sono stati ribattezzati ‘indignados’ – sull’esempio delle mobilitazioni spagnole e greche contro l’austerity e la troika – è stata attaccata dalla polizia militare e anche da alcuni membri del partito di destra al governo, il Partido Nacional. Alcuni giovani attivisti, in sciopero della settimana da alcuni giorni davanti al palazzo presidenziale di Tegucigalpa, sono stati pestati a sangue dagli squadristi. Ma le manifestazioni non si sono fermate ed anzi quella di ieri è cresciuta in partecipazione ed intensità.

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