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Yemen. Aspri combattimenti ad Aden, decine di morti

Un primo bilancio provvisorio registra 57 civili uccisi e oltre 200 feriti a seguito dei bombardamenti realizzati dalle milizie ribelli huothi sul quartiere a maggioranza sunnita di Dar Saad di Aden, la seconda città yemenita, nella regione meridionale del paese, dove infuriano feroci combattimenti dopo la campagna di riconquista lanciata dalle forze lealiste sostenute dall’Arabia saudita e dalle altre petromonarchie. Tra le vittime ci sarebbero anche 12 bambini e sei donne.
La drammatica ripresa degli scontri è scattata due giorni dopo la dichiarazione del premier dello Yemen, Khaled Bahah, secondo cui la città era stata liberata e sgomberata dai ribelli sciiti e dalle forze armate fedeli all’ex presidente Saleh. In realtà, i miliziani che si oppongono al regime fantoccio sono ancora saldamente trincerati in alcuni quartieri di Aden da cui fanno partire violenti contrattacchi.
Nel corso della settimana, grazie alle milizie filo-governative addestrate ed equipaggiate dall’Arabia saudita le forze lealiste avevano lanciato un’offensiva denominata “Operazione freccia d’oro” contro i ribelli sciiti che dallo scorso marzo hanno assunto il controllo di gran parte della strategica città costiera di Aden.
Sulla scia di questa offensiva il vicepresidente del governo in esilio a Riad Khaled Bahah aveva trionfalmente – e prematuramente – annunciato su Facebook la liberazione della provincia di Aden, nel primo giorno di Eid al-Fitr, che cadeva il 17 luglio, in riferimento all’inizio della festività islamica per la celebrazione della fine del Ramadan, il mese di digiuno della religione musulmana.
Dopo quattro mesi di intensi combattimenti, interi quartieri di Aden sono ormai ridotti a cumuli di macerie. Da marzo scorso il conflitto nel paese più povero della penisola arabica è costato la vita a 3.200 persone, di cui la metà civili.

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