E’ diventata esplosiva ma soprattutto sta avvenendo sotto gli occhi di migliaia di turisti. E’ l’emergenza nell’isola greca di Kos, meta di molte vacanze ma soprattutto “frontiera” e primo approdo per migliaia di rifugiati provenienti dalla Turchia e dal Medio Oriente, un po’ come Lampedusa. Solo a luglio gli arrivi di rifugiati su barche, barconi e mezzi di fortuna, sono stati 50.000, provenienti da Siria, Afghanistan, Iraq, Eritrea e altri Paesi, una cifra superiore a quella dell’intero 2014, e 20.000 in piu’ del mese di giugno. Complessivamente gli sbarchi in Grecia sono aumentati del 750% rispetto all’anno scorso, tra il primo gennaio e il 31 luglio. Secondo le cifre fornite dall’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati, nei primi sette mesi del 2015 sono arrivati in Grecia 124.000 rifugiati, in particolare nelle isole di Kos, Lesbos, Ios, Samos e Leros, vicine alle coste della Turchia.
La tensione sull’isola di Kos, era cresciuta gia’ ieri, dopo che in rete aveva cominciato a circolare un video che mostrava un poliziotto che minacciava e schiaffeggiava un migrante pakistano agitando un coltello. La polizia greca ha poi usato le maniere forti caricando con i manganelli i migranti e usando estintori e schiuma.
Circa 1.500 immigrati, in gran parte afghani e siriani, erano stipati nello stadio, in attesa di essere registrati e di ricevere i documenti di viaggio, ma molti sono senza cibo e sfiancate dal caldo torrido. Il sindaco dell’isola, Yorgos Kyritsis, ha lanciato un appello chiedendo al governo assistenza immediata. “La situazione sull’isola e’ fuori controllo”, ha detto in tv, aggiungendo che la polizia e la guardia costiera non sono in grado di far fronte all’afflusso, che e’ di “600-800 persone al giorno”. “C’e’ un reale pericolo che la situazione degeneri” e “scorrera’ il sangue”. L’isola di Kos conta 30.000 abitanti e sopita attualmente 7.000 migranti. Secondo una fonte di polizia, gli ultimi incidenti sono esplosi quando alcuni migranti hanno cercato di forzare un blocco della polizia, cercando di ottenere i documenti validi per partire. Un poliziotto, parlando dietro garanzia di anonimato, ha assicurato che presto arriveranno sull’isola agenti in assetto antisommossa e poliziotti dalle isole di Rodi e Syros.
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