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L’Europa condanna i migranti all’inferno da cui cercano di fuggire

Riunione Ministri degli Interni decide deportazioni ad intensità graduale crescente di fronte ai morti ad intensità graduale crescente

“Con l’ultima riunione dei ministri degli Interni, l’Unione Europea e i suoi Stati membri non si smentiscono, dimostrando ancora una volta quanto siano lontani, umanamente, moralmente e politicamente, dalla realtà e dai bisogni delle popolazioni”, osserva Aboubakar Soumahoro, portavoce della Coalizione Internazionale dei Sans-papiers, Migranti, Rifugiati e Richiedenti Asilo (CISPM) nonché membro dell’Esecutivo Nazionale USB. “Neanche il mare di cadaveri degli esseri umani qualificati come ‘migranti’, con oltre 22 mila persone uccise dal 2000 ad oggi nel Mediterraneo, nei camion, nei furgoni e nelle stive dei barconi, è servito all’individuazione di risposte all’altezza della situazione”.

Continua Soumahoro: “Di fronte ai morti ‘ad intensità graduale crescente’ di questi mesi, i ministri dell’Unione Europea hanno deciso le deportazioni ‘ad intensità graduale crescente’, come già stabilito dalla Direttiva europea 2008/115/CE relativa ai rimpatri, che rimanda i migranti negli inferni del Medio Oriente e dell’Africa da cui erano fuggiti. Così l’Europa ufficializza quello che da mesi stava negoziando sottobanco, in particolare con alcuni governi africani come Mali, Costa D’Avorio, Senegal, Somalia, Ghana, Nigeria, Gambia, ecc., facendo ricorso all’articolo 5 della stessa Direttiva europea relativa ai rimpatri, con eccezione per i soli eritrei e siriani.  Un tema, quello della deportazione, che sarà al centro del prossimo summit previsto a novembre a Malta tra l’Unione Europea e l’Unione Africana”.

 “Questa decisione conferma l’irresponsabilità e l’indifferenza dell’Unione Europea e dei suoi Stati membri dopo la falsa commozione degli ultimi giorni dei suoi capi di Stato e di Governo. Perché così – sottolinea Soumahoro – si continuano ad affrontare le conseguenze, anziché le cause, di questi procedessi migratori, determinati dalle varie guerre geopolitiche e dalle nuove spartizioni in corso in Africa, Asia ed in Europa”.

“La nostra risposta parte subito con la Settimana Nazionale di Azioni dal 17 al 24 ottobre prossimi, – annuncia il portavoce CISPM – con iniziative territoriali a cui invitiamo tutte le forze sociali, laiche e religiose, e politiche. Sarà poi presto allargata al coinvolgimento delle forze sociali, laiche e religiose, e politiche nei paesi di provenienza dei migranti. Cosi generalizzeremo la denuncia del crimine in corso e di questi accordi che l’Unione Europea sta negoziando con governi spesso complici della fuga dall’inferno”, conclude Soumahoro

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