August Bebel, capo della socialdemocrazia tedesca non ancora trasformatasi in quel “cadavere imputridito” (Lenin) che nel 1914 avrebbe votato i crediti di guerra, diceva che i giudici sono la casta più reazionaria della società. Senza riferimento a un loro specifico settore, è difficile non concordare con quel giudizio, quando si giustappone qualche ultima deliberazione dei giudici de L’Aja.
Nessuna causa verrà avviata per il massacro di civili nel Donbass, perché “i delitti denunciati non rientrano nella giurisdizione del tribunale”, dato che “La Corte può esercitare giurisdizione sui crimini internazionali, se la sua competenza è riconosciuta (1) dallo Stato nel cui territorio è stato commesso il reato, (2) dallo Stato di cui è cittadino l’accusato, o (3) il caso è delegato dal Consiglio di sicurezza dell’ONU”. Nel caso sollevato dall’avvocato russo Igor Trunov, dicono i giudici de L’Aja, nessuna di queste condizioni è data. Trunov si riferiva a casi specifici, ponendo l’accento soprattutto su “l’uso di armi di distruzione di massa, con la morte in massa di civili. Bombardamento di edifici pubblici, abitazioni e infrastrutture. Una scuola è stata colpita, provocando quindici vittime; ucciso anche un collaboratore della Croce Rossa Internazionale, lo svizzero Laurent Etienne Du Pasquier “. Ma, secondo i giudici de L’Aja, avrebbero dovuto essere la junta golpista di Kiev a intentare causa contro le proprie truppe e i propri battaglioni neonazisti inviati a terrorizzare il Donbass!
Di contro, lo scorso 24 marzo, il Tribunale internazionale per l’ex Jugoslavia, nel 17° anniversario dell’inizio dei bombardamenti Nato sulla Jugoslavia, che causarono 2000 vittime civili, tra cui più di 400 bambini, aveva condannato il primo presidente della Repubblica serba di Bosnia, Radovan Karadžič, a 40 anni di reclusione, con l’accusa di genocidio. “Un atto di ipocrisia sfacciata”, hanno detto i comunisti russi, “un’altra pagina vergognosa nella storia della giustizia internazionale”, scritta dal Tribunale internazionale per l’ex Jugoslavia, creato su pressione USA, quale “degna conclusione dell’aggressione alla Jugoslavia nel 1999 e organo apertamente antiserbo, per coprire gli innumerevoli crimini dei terroristi albanesi, bosniaci e croati”.
Come in sede nazionale si amministra la “giustizia” della classe al potere, così, a livello internazionale, o “l’inquisizione Nato denominata Tribunale de L’Aja” ratifica i delitti della Nato stessa, oppure assolve in altra sede il genocidio nel Donbass. Si sanciscono gli interessi geopolitici di chi si regge o sui manganelli o sui bombardamenti; il risultato è in ogni caso la convalida della reazione.
E’ così che il PC russo, dopo il “no” all’associazione dell’Ucraina alla UE, ha invitato gli olandesi a dare una spallata anche al Tribunale internazionale de L’Aja.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa
CARMINE BARBARO
AH,NON E’ GENOCIDIO CIO’ CHE AVVIENE IN DONBASS??? NESSUNA SANZIONE A COLORO CHE,IMITANDO IL TERZO REICH BOMBARDANO,UCCIDONO,DEVASTANO LA NAZIONE CHE,NON HA VOLUTO SOTTOSTARE AL COLPO DI STATO NAZISTA-HITLERIANO DEL FILO-HITLERIANO POROSHENKO! LE AZIONI CHE SI SONO COMPIUTE E CHE ANCORA SI COMPIONO,SONO TALI E QUALI A QUELLE DEL TERZO REICH DI DEVASTANTE MEMORIA! E VOI GIUDICI INETTI ED ASSERVITI,TROVATE IL CORAGGIO AD UNA SIMILE SENTENZA??? DOVRESTE ESSERE FUCILATI ASSIEME A LORO,TANTO GLI TENETE CORDONE! LA VOSTRA E’ COLLABORAZIONE COL NEMICO NAZISTA,LO STESSO CHE INVASE E UCCISE MOLTI VOSTRI CONNAZIONALI,UMILIANDO IL VOSTRO PAESE:L’OLANDA!!!