Tre soldati del Qatar, piccola petromonarchia che ha inviato un proprio contingente al fianco di quello saudita per partecipare all’occupazione dello Yemen, sono morti in combattimento. Ne dà notizia oggi l'agenzia qatarina Qna che però non precisa quando e in quali circostanze i tre soldati abbiano perso la vita. Si tratta della peggiore perdita subita dalle truppe qatarine da quando, nel settembre scorso, si è avuta notizia per la prima volta della loro presenza sul terreno nel paese dove le forze della coalizione sunnita tentano senza fortuna di avere la meglio sulla ribellione degli sciiti del nord del paese contro il regime fantoccio sostenuto da Riad.
Un membro delle forze speciali dell’esercito qatarino era già morto nel novembre dello scorso anno. Si tratta di un colpo significativo per un esercito che conta appena 12 mila effettivi ma che negli ultimi anni non ha rinunciato a seguire i padrini sauditi nelle varie missioni militari aggressive portate in vari paesi del Medio Oriente, seppur nel tentativo di segnare una certa autonomia rispetto al suo potente vicino.
Con circa 300 mila abitanti autoctoni e ben due milioni di immigrati, la ricca petromonarchia ospita sul suo piccolo territorio la più grande base degli Stati Uniti in Medio Oriente. Al Udeid, situata a sudest della capitale Doha, ospita la sede del comando centrale Usa della regione, il Centcom, e le unità aeree responsabili delle operazioni contro lo Stato Islamico in Iraq e Siria, oltre a ben 10 mila soldati statunitensi.
Ma nell’aprile scorso, in ossequio alla stretta collaborazione con i Fratelli Musulmani e alle ambizioni autonome crescenti, il regime del piccolo stato ha annunciato l’apertura di una base turca che dovrebbe ospitare fino a 3000 militari di Ankara. Ankara e Doha sostengono posizioni e interessi simili in Siria e sostengono i Fratelli Musulmani dall’Egitto alla Libia alla Tunisia alla Palestina.
Due giorni fa invece almeno 18 civili sono morti in un bombardamento saudita in un'area residenziale nello Yemen settentrionale. Secondo l'agenzia Saba aerei sauditi hanno colpito una macchina per scavare i pozzi nel villaggio di Bani Atban nel distretto di Arhab. Diverse altre persone sono state ferite in modo grave. Inoltre aerei sauditi hanno anche danneggiato l'aeroporto internazionale di Sanaa.
Riad ha iniziato la sua vasta operazione militare contro lo Yemen nel marzo del 2015 per riportare al potere il presidente yemenita Abd Rabbo Mansur Hadi, destituito dalla ribellione del movimento sciita Houthi che rivendica un maggiore ruolo politico nello stato governato da un regime autoritario di stampo sunnita. Da allora, sono morti almeno 10 mila yemeniti e quasi 3 milioni di abitanti sono stati costretti a scappare dalle loro case e dai loro quartieri e villaggi a causa dei bombardamenti spesso indiscriminati da parte delle forze sunnite e dei combattimenti con le milizie sciite.
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