Il presidente dell'Ufficio elettorale nazionale ungherese (Nvi), Andras Patyi, ha detto in tv che il referendum in Ungheria sulla ripartizione dei migranti nell'Ue non ha raggiunto il quorum del 50%. Parlando al telegiornale della sera, Patyi però non ha fornito cifre riservandosi di annunciarle più tardi. Nel frattempo un istituto demoscopico vicino al governo, Nezopot, ha pubblicato un exit-poll secondo il quale – con 3,2 milioni di preferenze – il 'no' ha ottenuto il 95% dei voti validi al referendum sui migranti in Ungheria mentre i si' sarebbero stati appena 170 mila (5%). "Non importa se il referendum risulterà valido o meno: conseguenze giuridiche ci saranno comunque. L'importante è che i no siano maggioranza" ha detto il premier ungherese Viktor Orban recandosi a votare al seggio nel suo quartiere a Budapest. Il referendum era stato voluto dal premier Viktor Orban che mal digerisce l'ingerenza dell'Unione Europea sia sulle quote di immigrati da accogliere sia in materia di competenza degli Stati e la violazione della sovranità nazionale. Insomma con o senza legittimazione nel referendum il governo ungherese intende mantenere le sue posizioni contro l'ingresso degli immigrati nel paese. Il fatto che i risultati delle elezioni o dei referendum stiano diventando irrilevanti è ormai una tendenza diffusa nei paesi europei.
Non è stato raggiunto il quorum nel referendum contro gli immigrati voluto dal governo di destra del premier Orban. Ma dai primi exit poll risulterebbe che la maggioranza di quelli che sono andati a votare ha sostenuto le posizioni del governo,
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