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Baruffe Usa. Trump sessista, Pence scalpita in panchina, i Clinton doppia faccia

Nemmeno questo secondo faccia a faccia tra i candidati alla presidenza degli Stati Uniti hanno sciolto i dubbi su chi potrà veramente agguantare la poltrona più ambita del mondo. Eppure una certezza c'è già: chiunque vinca, sarà il più inadeguato presidente della storia statunitense. Con ovvi e gravissimi problemi per il resto del mondo.

Schermata del 2016-10-10 11:16:41E' difficile non sottolineare che da un lato c'è un tycoon che recita la parte del mezzo matto, non paga le tasse, assalta le donne e vuol alzare un muto supplementare al confine con il Messico. Ma dall'altra c'è una signora così improntata al rispetto dei diritti umani da chiedere – quando era segretario di Satto, ossia ministro degli esteri – un raid omicida con i droni pur di togliere di mezzo Julian Assange e l'esperienza di Wikileaks.

Così come non è possibile non registrare che lo spettacolo televisivo di stanotte ha mostrato – come prevedeva il copione  – due "feroci avversari", mentre dietro le quinte le rispettive famiglie si abbracciavno, si davano pacche sulle spalle e si facevano reciprocamente gli auguri. Come a un qualsiasi talent show della tv italiana, insomma… In fondo, la paga per recitare quella parte pare che che sia decisamente buona…

Qui di seguito un sapido commento di Alberto Tarozzi sulla figura più patetica di questo triste show: l'imbarazzo ambizioso e senza speranze del "vice" di Trump… A conferma che la classe politica – e non da oggi – è solo un esile straccio avvolto intorno al potere delle imprese più grandi, industriali o finanziarie che siano. Tanto negli Usa che in Italia, ovvio!

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Alberto Tarozzi

Lo confesso: da un po' di tempo sospettavo che Trump fosse sessista e pure, per dirla con Robert De Niro, decisamente un porco.
Tanto da ritenere una pregiudiziale a elezioni degne di un paese civile la sua eliminazione dai possibili candidati alla Casa Bianca.

trumpPence-kktB-U43210633024520L0C-1224x916@Corriere-Web-Sezioni-593x443Certo l'alternativa di una signora guerrafondaia non mi solleticava, ma che il predestinato alla esportazione della democrazia occidentale ai quattro angoli del pianeta si esprimesse con una terminologia che faceva apparire il nostro Berlusconi come un gentleman, solo leggermente fuori di testa, mi pareva talmente inquietante che il pericolo di una terza guerra mondiale, al confronto, poteva ritenersi persino accettabile.

Con tutto ciò ha destato in me una certa sorpresa vedere come un video del 2005 sia emerso all'improvviso alla luce del palcoscenico statunitense, come se per tutta la campagna elettorale nessuno si fosse accorto della sua esistenza.
Un video a orologeria, lo si potrebbe definire, del quale Donald dovrebbe probabilmente ringraziare l'esistenza.

Negandogli, con quasi certezza, l'accesso alla Casa Bianca, aumenterà le probabilità di lasciarlo morire nel proprio letto: un evento improbabile in un Paese come gli Usa dove i Presidenti puttanieri sono considerati inaffidabili e presi di mira, magari mentre scorazzano in macchina in quel di Dallas.

Alla città di Dallas si abbina inevitabilmente un altro nome. Non soltanto quello di Kennedy che lì scomparve di scena, quanto quello di Lyndon B. Johnson che, in quanto Vicepresidente, ne prese il posto.
Certo, le disavventure dell'aspirante Donald, più che lanciare nella mischia il suo viceaspirante Pence sembrano aprire un'autostrada a Hillary. Ma non si sa mai. Potrebbe anche essere che tra siluri e contro siluri pure lei ci rimetta qualche penna. E allora ecco che il buon Pence comincia a scalpitare in panchina.

Tanto per cominciare non è andato male nel suo mafch del campionato riserve, dove ha battuto il suo alter ego democratico. Ha dimostrato di sapersi accattivare le simpatie di chi simpatizza per le tesi di Donald senza urtare chi è refrattario alle porcate del brutto anatroccolo. Ha esibito un garbo e un'eleganza di cui si sentiva da tempo l'assenza.

Ma soprattutto, in un quadro di sostanziale convergenza con le scelte del suo ruvido capo, ne ha preso le distanze su un punto sostanzialmente fondamentale: ha cioè dichiarato di essere per la linea dura contro la Russia in Siria.
Si sa, buona parte dell'elettorato americano crede che la Siria stia ai confini tra la Lituania e la Corea del Nord, ma poco importa. In lui qualcuno che conta deve aver visto una persona affidabile, per la quale Putin non muoverebbe un dito. Il che coi tempi che corrono non è poco.

Forse è per questo che il buon Pence, appena visto il video, è fuggito lontano le mille miglia da Trump, evidentemente sconvolto dalle pulsioni erotomani del suo fu numero uno, che evidentemente non si sarebbe mai immaginato.
Certo defenestrare Trump non sarà facile e Hillary rimane sempre e comunque la favorita. Ma un pensierino alla casa Bianca il povero Pence glielo potrà pur fare.

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1 Commento


  • gio

    Trump ha detto di non condividere la posizione di Pence sulla Siria. Ha detto che Russia, Iran e Siria stanno combattendo l'ISIS e che questo è l'obiettivo da raggiungere. Vi sembra poco???

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