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Asia-Pacifico. il sistema THAAD anche in Giappone?

Il Ministro della difesa giapponese, la nazionalista Tomomi Inada, è partita oggi per una visita di due giorni sull'isola di Guam, la più importante base americana nel Pacifico, insieme a quelle presenti a Okinawa che però, formalmente, sono in territorio giapponese.

Il viaggio non è puramente di cortesia: Inada ha infatti dichiarato di volersi interessare di persona del sistema THAAD – già presente a Guam e che gli USA hanno deciso di dispiegare anche in Corea del Sud – per una eventuale prossima installazione in Giappone. “Al momento, il Ministero della difesa” ha detto Inada, “non ha un piano preciso di installazione del THAAD. Tuttavia il dispiegamento di nuovi sistemi di tal genere può rappresentare un mezzo di rafforzamento delle nostre capacità antimissilistiche”, dato che, ha aggiunto, i programmi nucleari nordcoreani “hanno raggiunto un nuovo livello di pericolosità”, che rende inadeguati i sistemi antimissilistici oggi presenti sul territorio del sol levante.

Il sistema THAAD, destinato a intercettare missili balistici nel punto più alto della fase finale di volo oltre l'atmosfera, ha un raggio maggiore del complesso “Patriot PAC-3”, che costituisce attualmente il fulcro del sistema antimissilistico giapponese con base a terra, cui si affianca, a bordo di vascelli militari, il sistema plurifunzionale a guida automatizzata “Aegis”, del tipo di quelli installati la primavera scorsa in Polonia e in Romania.

A Guam, Inada visiterà in particolare la base aerea di Andersen, che ospita bombardieri strategici supersonici B-1BS “Lancers”, in grado di portare ordigni nucleari, B-2 e B-52, che regolarmente sorvolano il territorio della Corea del Nord. Bombardieri B-52 USA sono di stanza anche in Corea del Sud e, non bastasse, direttamente a Tokyo gli USA dispongono della base aerea di Yokota che, se fino a un anno fa ospitava quasi esclusivamente Hercules C-130 da trasporto militare, dal gennaio 2016 è base di 12 caccia di quinta generazione F-22 “Raptor”, a tecnologia stealth, qui dislocati, a detta di Washington, come “reazione agli esperimenti nucleari di Pyongyang”.

Nella stessa area, una squadriglia di dieci apparecchi cinesi – a detta del Ministero della difesa di Seoul, senza chiedere preventivamente il permesso – ha attraversato nei giorni scorsi lo spazio aereo di identificazione della Corea del Sud, a sud dell'isola di Jeju. Dieci caccia F-15K e KF-16 sudcoreani si sarebbero immediatamente alzati in volo per scortare i velivoli cinesi fuori dello spazio di identificazione della difesa missilistica di Seoul. Tra i velivoli cinesi ci sarebbero stati apparecchi del tipo AWACS di radiolocalizzazione, cacciabombardieri e aerei da ricognizione. Non è chiaro se la squadriglia fosse decollata da una base a terra o dalla "Liaoning" (al momento, l'unica portaerei cinese), che in questi giorni partecipa a esercitazioni che spaziano dal mar di Bohai, al mar Giallo, mar Cinese Orientale e Meridionale e Pacifico occidentale. Secondo gli osservatori della Tass, il gesto potrebbe costituire una “manifestazione di forza”, da parte di Pechino, nei confronti di Tokyo e di Seoul e un segno di protesta contro la prossima installazione del THAAD in Corea del Sud.

Corea del Sud che, intanto, ha rinunciato a prender parte alle esercitazioni navali congiunte antisom con Stati Uniti e Giappone, dirette contro la Corea del Nord. Ufficialmente, la rinuncia è stata motivata con la non chiara situazione nel paese, legata all'impeachment della presidente Park Geun-hye – decisa sostenitrice degli accordi militari nippo-sudcoreani – e al forte movimento di protesta in corso nel paese, sia contro la corruzione governativa, che contro la prossima installazione del THAAD.

Ieri intanto, Pechino ha pubblicato un proprio Libro bianco della “Politica cinese sulla cooperazione per la sicurezza nella regione Asia-Pacifico”. "I paesi piccoli e medi non devono schierarsi con questo o quel grande paese" è detto nel Libro bianco. La Cina sostiene la creazione di norme internazionali e regionali fissate attraverso la discussione tra tutti i paesi interessati e non dettata da un paese in particolare. "La Cina ha contribuito alla stabilità delle relazioni tra i principali paesi della regione, mantenendo una positiva interazione con Stati Uniti, Russia, India e sviluppando i legami con il Giappone", ha detto il vice Ministro degli esteri Liu Zhenmin, citato dall'agenzia Xinhua e ha aggiunto che Pechino intende cooperare con la nuova amministrazione USA sulle questioni Asia-Pacifico. "Sicurezza e interessi di sviluppo rappresentano un compito strategico nella modernizzazione della Cina” è detto nel documento. A proposito del mar Cinese Meridionale, si dice che la Cina è impegnata a risolvere le controversie in modo pacifico attraverso il negoziato, sostenere la pace e la stabilità e la libertà di navigazione e di volo nell'area. Ma si avverte che Pechino può "adottare necessarie risposte" ad azioni provocatorie che violino la sua sovranità territoriale, i diritti e gli interessi marittimi, continuando al tempo stesso a operare con la comunità internazionale per la denuclearizzazione, la pace e la stabilità della penisola e dell'intero nord-est asiatico. Soprattutto, la Cina chiede "discernimento" da parte di Stati Uniti e Repubblica di Corea nel dispiegamento del THAAD , che va a detrimento di stabilità strategica, fiducia reciproca e interessi di sicurezza della Cina e di altri paesi: “La Cina chiede fortemente a Stati Uniti e Repubblica di Corea di fermare" l'installazione del sistema antimissilistico.

Da parte sua, la Corea del Nord torna a sostenere i propri diritti alla capacità di autodifesa e di attacco preventivo, imperniati sulla potenza nucleare, finché gli Stati Uniti continueranno nella politica ostile verso la RDPC. “La guerra autodifensiva di deterrenza della RDPC” scrive oggi l'osservatore del Rodong Sinmun, Jo Thaek Bom, “fornisce una sicura garanzia per la pace e la stabilità nella regione e la pace e la sicurezza nel mondo”. Pyongyang, scrive Jo, sta mettendo a punto armi nucleari diversificate da cui “gli Stati Uniti non sarebbe al sicuro, pur trovandosi a più di diecimila chilometri di distanza dalla RDPC. Non passerà molto tempo prima che missili balistici intercontinentali possano colpire il cuore dei guerrafondai USA. Il mondo avrà dimostrazione della potenza nucleare e capacità militare della RDPC a Est e della vittoria della RDPC nella contrapposizione con gli USA”.

 

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