Ieri sera circa 200mila persone sono scese in piazza a Barcellona per protestare contro l’arresto di Jordi Cuixart e Jordi Sanchez, leader delle due principali organizzazioni civili favorevoli all’indipendenza catalana: sono i dati diffusi dalla polizia municipale. Jordi Sanchez è il presidente di Anc (Asamblea Nacional Catalana), mentre Jordi Cuixart guida Omnium. Si tratta delle due più grandi associazioni dell’indipendentismo catalano. La scelta del governo di Madrid è ormai quella della contrapposizione frontale con la popolazione catalana, puntando a decapitarne i “corpi intermedi” e le strutture di autorganizzazione sociale, prima ancora delle organizzazioni politiche e le istituzioni locali.
Sono ore difficili in Catalogna. Infatti se entro domani il presidente catalano Carles Puigdemont non rinuncerà alla dichiarazione d’indipendenza, il governo spagnolo sospenderà l’autonomia della Catalogna applicando l’art.155 della Costituzione. A ribadirlo è stata la vicepremier spagnola Soraya Saenz de Santamaria a 24 ore dalla scadenza dell’ultimatum posto dal governo di Madrid. “Se domani non fornirà una risposta soddisfacente il signor Puigdemont provocherà l’applicazione dell’articolo 155 della Costituzione” ha detto la Saenz de Santamaria intervenendo in parlamento. L’articolo 155 della Costituzione spagnola, mai applicato finora, prevede che se un’amministrazione autonoma attenta gravemente all’interesse nazionale, il governo può deporla e procedere con l’imposizione di un controllo dello stato centrale.
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