Oggi 28 dicembre la giovane palestinese di sedici ani Ahed al-Tamimi sarà processata insieme alla cugina Nour e alla madre Nariman per essersi opposta il 15 dicembre scorso alla irruzione di soldati israeliani nella propria casa di Al-Nabi Saleh.
Il filmato che ha ripreso la scena mostra la sola Ahed che cerca di fermare due militari armati di fucili M16 e ben protetti da giubbotti antiproiettili ed elmetti; ma dopo aver proceduto al suo arresto all’alba del 19 dicembre i militari israeliani il giorno dopo hanno arrestato anche la cugina e la madre.
Ahed aveva reagito con fermezza all’intrusione nella sua casa dopo che soldati israeliani avevano colpito al volto con proiettili di gomma suo cugino, Mohammed al-Tamimi, quattordicenne, mentre manifestava contro la decisione di Donald Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele.
Ahed è stata rinchiusa nella prigione di Ofer dove, come tutte le migliaia di minori palestinesi imprigionati nelle carceri israeliane, è a rischio di violenze e maltrattamenti che si aggiungerebbero ai traumi psicologici provocati dalle modalità dell’arresto e dalla detenzione.
Chiediamo che Ahed, sua cugina Nour e sua madre Nariman vengano scarcerate, come chiediamo la liberazione di tutti i minori e le minori rinchiuse nelle carceri israeliane.
E’ ora di dire basta: basta alla incarcerazione dei bambini palestinesi, basta alla repressione del Popolo Palestinese, basta alla occupazione.
E’ ora che la comunità internazionale intervenga per porre termine all’aggressione israeliana nei territori palestinesi.
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giovanni gualtiero
i legionari romani, quando espulsero gli ebrei dalla palestina, forse non erano efficenti quanto gli israeliani di oggi e qualche ebreo, magari non implicato nelle contnue rivolte, è rimasto in palestina. Oggi gli ebrei, forse, si stanno vendicando di cristiani tedeschi, spagnoli, e italiani, su loro cugini palestinesi.