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Guerra di spie tra Gran Bretagna e Unione Europea nei negoziati sulla Brexit

Una clamorosa guerra di spie sarebbe in corso tra la Gran Bretagna e l’Unione Europea nel corso dei negoziati sulle conseguenze della Brexit. Secondo il quotidiano britannico Telegraph, agenti segreti britannici avrebbero messo sotto controllo i colloqui privati del gruppo di negoziatori UE sulla Brexit nella speranza di ottenere informazioni sensibili. L’accusa viene mossa dalle autorità europee nei confronti di Londra.

I sospetti sono sorti dopo che i rappresentanti britannici delle trattative sulla Brexit sono riusciti a ottenere documenti sensibili poche ore dopo che erano stati presentati a un incontro di alto profilo dei funzionari UE il mese scorso. A riferire delle possibili violazioni è una fonte interna all’UE, che ne ha parlato al Telegraph.

Secondo il Telegraph la pesante accusa è stata scatenata dalla perdita di documenti della Ue altamente sensibili poche ore dopo che erano stati presentati ai massimi funzionari dell’Unione Europea.

Alla vigilia della riunione con il primo ministro britannico Theresa May, i negoziatori della Brexit dell’UE hanno presentato una serie di slade dalle quali emergeva che consentire al Gran Bretagna di divergere dal regolamento europeo sui servizi, rimanendo però strettamente allineata sui regolamenti delle merci, costerebbe molto caro all’UE, circa l’8-9% del PIL .

Misteriosamente, alcune ore dopo che le slade erano state condivise tra i rappresentanti europei, i funzionari britannici di alto rango erano già al telefono con i funzionari della UE chiedendo che la loro pubblicazione venisse cancellata.

Ciò ha spinto Sabine Weyand, braccio destro del capo negoziatore della Ue Michel Barnier, a dire che “non si poteva escludere” che l’intelligence britannica avesse spiato le loro riunioni. “Tempi selvaggi davvero” commenta il corrispondente europeo del Telegraph.

I negoziatori di Londra il 16 agosto, sono tornati a Bruxelles, per intavolare trattative sempre più delicate. I colloqui tra Ue e Gran Bretagna sono arenati da mesi e il tempo stringe: la deadline per trovare un’intesa è fissata a marzo 2019, ma l’Ue vuole che il Regno Unito avanzi una proposta dettagliata e concreta sei mesi prima, in modo da dare tempo ai parlamenti dei 27 paesi membri della Ue di ratificare gli accordi.

Le questioni che nel breve periodo sembrano essere difficilmente risolvibili sono quella dell’unione doganale e del confine irlandese.

I dubbi delle autorità europee sullo spionaggio britannico ai danni dei funzionari della Ue sono iniziati quando a un vertice del Consiglio Europeo del 13 luglio scorso, Michel Barnier, uno dei membri del team dei negoziatori Ue sulla Brexit, ha fatto presente le “anomalie” registratesi. Durante la riunione del gruppo di lavoro del Consiglio Ue sull’Articolo 50, il membro del team negoziale Sabine Weyand ha detto ai colleghi che “non è da escludere” che l’intelligence inglese sia riuscita a spiare i funzionari durante i loro incontri.

 

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