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L’assordante silenzio sulla strage dei prigionieri politici in Turchia

Sabato pomeriggio in piazza Esquilino a Roma, si è tenuta una manifestazione di sostegno ai prigionieri politici in Turchia promossa dal gruppo di solidarietà con Grup Yorum. Nei giorni scorsi altri prigionieri sono stati lasciati morire in scioperi della fame che durano mesi. Sono avvocati, attivisti, sindacalisti, giornalisti, musicisti turchi e curdi finiti in carcere a grappoli, torturati, uccisi o lasciati a morire.

Ma il tutto, come denunciato in diversi interventi in piazza, nell’assordante  e complice silenzio dell’Unione Europea e dell’Italia, pronti a sanzionare e condannare alcuni paesi anche per fatti meno gravi, ma completamente muti sia a livello istituzionale che di associazioni di categoria (avvocati, giornalisti etc.) di fronte a quanto avviene in Turchia. L’appartenenza di questo paese alla Nato è sufficiente per far girare la testa e tacitare la lingua ai governi europei. Sempre ieri pomeriggio una manifestazione analoga di sostegno ai prigionieri politici in Turchia si è svolta a Firenze.

(Foto di Patrizia Cortellessa)

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1 Commento


  • Andrea

    E’ veramente stucchevole cio’ che accade riguardo alla lotta estrema che gli oppositori di Erdogan stanno sostenendo fino alle estreme conseguenze. Il.silenzio e’ complice e noi dobbiamo sottrarci a differenza del giornalismo mainstream che relega la notizia in posizioni nascoste oppure non la riporta. Tutto si giustifica per il ruolo che che questo paese svolge nel contenere I migranti su richiesta e con I soldi dell’europa. Per non parlare di come questa posizione di ricatto viene giocata dal dittatore sullo scacchiere del mediterraneo. So che sto dicendo cose risapute ai compagni ma e come se scrivendo in qualche modo visibilmente mi sottraggo dalla melma ipocrita del pensiero dominante. Dovremo prima o poi uscire fuori con le nostre forze per urlare che noi non ci stiamo e che la difesa dei diritti umani e del tanto sbandierato stato di diritto non puo’ essere qualcosa che va e viene secondo le circostanze

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