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Libia. Arrivano francesi e “amerikani”, a prendere le misure

In Libia in questi giorni c’è un via vai di esponenti delle varie potenze interessate agli assetti strategici nel paese dilaniato dal dualismo di potere tra il “governo di Tripoli” (riconosciuto a livello internazionale ma con scarsissimo controllo del territorio) e il “governo di Tobruk” guidato dal generale Haftar che sta estendendo a colpi di azioni militari la sua influenza territoriale dall’est verso ovest del paese.

Nel quartier generale del generale libico Khalifa Haftar, a Rajma, alle porte di Bengasi è arrivato oggi il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, a riferirlo è il sito libico Address Journal.

L’incontro con Haftar è arrivato all’indomani del colloquio avuto a Tripoli con il premier del governo di accordo nazionale, Fayez al Sarraj, e con l’inviato dell’Onu, Ghassan Salamè. Secondo quanto riportato dal governo di Tripoli, il ministro degli Esteri francese Le Drian ha ribadito il sostegno della Francia al piano Onu per unificare le istituzioni del Paese e riportare stabilità nel Paese, con elezioni presidenziali entro la fine dell’anno, affermando che non può esserci soluzione militare alla crisi.

Al termine dell’incontro con Sarraj, il ministro degli Esteri francese ha anche rimarcato “gli importanti progressi fatti nel Sud del Paese contro gruppi terroristici, organizzazioni criminali e bande armate straniere che hanno causato a lungo instanbilità nella regione”, facendo però riferimento all’offensiva condotta dalle forze del gen. Haftar e non certo ascrivibili al debolissimo governo di Tripoli.

Ma nella capitale libica sono arrivati anche il comandante del Comando Usa in Africa (Africom), generale Thomas Waldhauser, e l’ambasciatore americano in Libia, Peter Bodde, i quali sono stati ricevuti dal premier del governo di accordo nazionale Fayez al Sarraj.

Stando a quanto riferito da fonti del governo di Tripoli, “le due parti hanno discusso di programmi a favore delle istituzioni della sicurezza e delle forze armate libiche” e di quello che Africom “potrebbe offrire per addestramento e scambio di informazioni”. A febbraio, il governo di Tripoli aveva negato agli Usa la disponibilità ad installare in Libia una loro base militare. “I libici non permetteranno agli americani di creare una propria base militare in Libia. Ci sono alcune potenze che contribuiscono ad aumentare il potenziale di combattimento del nostro esercito. Accogliamo con favore qualsiasi aiuto per potenziare le nostre forze”, aveva dichiarato il ministro degli Esteri libico Muhammed Siyalah.

Nella nota si legge che Sarraj ha incontrato Waldhauser in qualità di capo supremo delle forze armate libiche per discutere della cooperazione in campo militare in particolare per quanto riguarda l’addestramento delle forze armate libiche. Il premier libico ha espresso apprezzamento per l’impegno degli Usa a sostegno del suo governo. Alla riunione erno presenti anche il generale Mohammed Ali al Sharif, neo capo di Stato maggiore dell’esercito libico e Taher al Sonni, consigliere politico di Sarraj. Non era presente il ministro degli Esteri libico Siyalah, quello che aveva detto no alla base militare statunitense.

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