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Libia. La tregua, per ora, regge. Di Maio evoca i “caschi blu” europei

In Libia la tregua appare fragile ma al momento regge. Anche il capo del governo di Tripoli, Fayez al Serraj, ha infatti accettato il cessate il fuoco proposto da Turchia e Russia al quale hanno aderito anche le forze del generale Haftar.

Non mancano le accuse reciproche di violazione della tregua. E già il governo di Serraj denuncia violazioni  “a Salaheddin e Wadi Rabie pochi minuti dopo la sua entrata in vigore”. Mentre anche alcuni media vicini ad Haftar segnalano violazioni al cessate il fuoco entrato in vigore dalla mezzanotte in Libia: “Le milizie che fanno capo al governo di accordo nazionale libico hanno violato la tregua su più di un fronte con ogni tipo di armi, compresa l’artiglieria”, ha affermato Al-Mabrouk Al-Gazawi dell’Esercito nazionale libico al sito informativo libico Al Marsad, assicurando tuttavia il rispetto dell’ordine del cessate il fuoco.

Sabato il premier del governo di Tripoli è venuto il visita a Roma ricucendo lo strappo consumatosi alcuni giorni fa con l’incontro previsto con Conte ma poi saltato. Fayez al Sarraj, durante la conferenza stampa tenuta a Palazzo Chigi dopo il colloquio con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ha detto di “accogliere con piacere l’iniziativa della Russia e Turchia che punta a un cessate il fuoco, come siamo sempre disponibili ad accogliere qualsiasi iniziativa che possa andare in questa direzione, a condizione che ci sia un ritiro da parte di chi attacca, che non sembra disponibile a questo perchè ha un altro modus operandi”.

E lo stesso Serraj ieri è giunto a Istanbul, dove ha incontrato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, uno dei suoi massimi sostenitori.

Anche il ministro degli esteri italiano Di Maio ha lanciato un ponte in Turchia colloquiando al telefono il suo omologo turco Melvut Cavusoglu. E lo stesso Di Maio in una intervista a La Stampa ha ventilato l’ipotesi di caschi blu “europei” da schierare in Libia come “l’unico modo per fermare le interferenze esterne, il massacro di civili innocenti e per dare all’Ue una sola voce”.

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