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In Iraq colpi di mortaio su base statunitense. In Iran è crisi diplomatica con la Gran Bretagna

Non accenna a diminuire la tensione in Iran e in Iraq. Sette colpi di mortaio hanno colpito la base militare di Balad in Iraq dove sono di stanza anche truppe americane. Risultano però feriti solo quattro soldati iracheni.

Le fonti militari hanno riferito che le bombe a mortaio sono cadute nella pista della base all’interno della base, che si trova 80 km (50 miglia) a nord di Baghdad. Almeno quattro soldati iracheni sono rimasti feriti nell’attacco alla base aerea di Balad.

Nei giorni scorsi quasi tutti i militari statunitensi avevano lasciato la base a causa della crisi con l’Iran dopo l’uccisione del generale Qassam Soleimani.

Rimane però altissima tensione anche a Teheran, per le conseguenze politiche dell’abbattimento per errore dell’aereo ucraino da parte di un missile della contraerea iraniana. La polizia ha caricato alcuni manifestanti riunitisi sulla Azadi Square, dando inizio a violenti scontri. Le proteste, che continuano da ieri, sono rivolte contro il regime con il pretesto delle bugie sull’abbattimento del jet ucraino.

Significativamente però ieri nelle proteste anti-regime è stato individuato e brevemente fermato anche l’ambasciatore britannico, Rob Macaire,  accusato di istigazione alle proteste.

Teheran nega di aver arrestato Mccaire, sostenendo che il suo fermo è durato 15 minuti, ossia il tempo di controllarne i documenti e verificarne lo status di diplomatico. Macaire ha negato di essersi unito alle proteste, ma il protocollo diplomatico internazionale richiede al personale delle ambasciate straniere in tutto il mondo di tenersi alla larga dalle manifestazioni politiche nel paese ospite.

Successivamente oltre un centinaio di persone, si sono radunate davanti alla sede diplomatica ed hanno bruciato una bandiera britannica.

 

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