Voi siete gli esecutori zelanti della Commissione Europea che da dieci anni chiede che siano rimessi in discussione i sistemi pensionistici a ripartizione per preparare dei sistemi che rendano possibile la capitalizzazione. E questo è ciò che voi state cercando di fare.
L’articolo 65 del vostro progetto di riforma lo afferma nella maniera più chiara possibile, dopo la Loi Pacte e tutto il resto. Ma vorrei a questo punto darvi uno sguardo approfondito sulla storia.
Di base, lo spirito umano e gli sforzi di generazioni che si sono accumulati sono stati fatti dall’intelligenza del lavoro, dallo sviluppo dei macchinari, e ora dall’intelligenza artificiale, per ridurre la quantità di lavoro umano necessario per produrre una quantità di ricchezza molto più grande di quella che abbiamo mai visto in tutta la storia dell’umanità.
A tal punto che si producono molte cose che non servono davvero a nulla. Ma questo enorme progresso viene accaparrato da poche persone.
Ridurre il tempo di lavoro nella giornata, durante l’anno, in tutta la vita, è il compito storico del momento storico che noi incarniamo in questo momento e che abbiamo portato avanti durante tutto il corso della Storia. Bisogna redistribuire, accettare l’idea che i frutti di questo sforzo immenso debbano esser redistribuiti innanzitutto a coloro che sono gli autori di questa ricchezza prodotta. Voi vi apprestate a fare l’esatto contrario. Quando arriverà il momento, ce lo riprenderemo: ci sarà di nuovo in questo paese la pensione a 60 anni con 40 di contribuzione.
* intervento di Jean-Luc Mélenchon de La France Insoumise all’Assemblée Nationale durante la discussione parlamentare sulla riforma delle pensioni voluta da Macron e dai deputati LREM
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Francesco Provenzano
È solo l’inizio di un discorso più articolato che deve necessariamente condurre al RUI ( Reddito Universale Incondizionato).