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Mesdames et messieurs, les Gilet Jaunes. A San Lorenzo

Il prossimo giovedì 11 aprile, in Via dei Volsci 33, a San Lorenzo a Roma, avremo l’opportunità di fare un punto della situazione sul movimento più interessante (non solo del momento) in marcia per le strade di un paese europeo.

Stiamo ovviamente parlando, come è stata ridefinita, della marea dei Gilet Gialli che sta inondando ogni angolo della Francia dall’ormai storico 17 novembre 2018, giorno del primo “Atto” in cui un numero di persone «inedito per ampiezza e durata» della mobilitazione ha deciso riprendersi le piazze, senza soluzione di continuità per i venti sabati successivi fino a quello scorso, per esprimere il disagio diffuso – a nostro avviso sempre più consapevole in termini di nemico da attaccare e di rivendicazioni da portare avanti – causato dal peggioramento delle condizioni generali di vita di una sempre maggiore fetta della popolazione.

L’occasione è data dalla presenza in città di un collaboratore fisso di questo giornale, Giacomo Marchetti (qui e qui i suoi ultimi due contributi sul tema al momento in cui scriviamo queste righe), e dal collegamento via Skype direttamente con la Francia per sentire la viva voce di alcuni protagonisti di questi lunghi, e certamente non terminati, mesi di lotta.

Coma già anticipato, la cornice della serata sarà lo storico quartiere di San Lorenzo, culla per lunghissimo di tempo delle lotte operaie e antifasciste della capitale, oggi oste di una cospicua fetta della popolazione universitaria (la Sapienza è dietro l’angolo e molti fuori sede scelgono questa zona per affittare una camera), ma anche oggetto di attacco – a parte la propaganda mainstream funzionale a una certa narrazione, come nell’ultimo tragico caso dell’assassinio di Desirée – delle politiche di gentrificazione che mettono in secondo ordine il “piano sociale” (comunque ancora strenuamente sostenuto dai comitati e dai movimenti presenti sul territorio) rispetto a quello della “speculazione” e del “profitto”.

Come si legge nel lancio, l’obiettivo è quello di «fornire attraverso una serie di iniziative politiche strumenti di comprensione sui possibili processi di rottura all’interno della Ue», accompagnati dalla forma delle «pratiche reali (…) utilizzate dal “blocco sociale della crisi”» dei cugini transalpini.

Un movimento in 20 “Atti”, ancora tutto in divenire. Tra scioperi generali e ultimatum a Macron, baluardo francese all’europeismo, la marea gialla ha rimesso al centro lo scontro di classe, resistendo alla repressione. Il dialogo con le forze politiche e sindacali, la rivendicazione di un programma minimo che coniughi bisogni sociali e istanze politiche, la capacità di mobilitazione: tutto ciò evidenzia la frattura possibile nel secondo paese dell’Ue e la quinta potenza economica mondiale.

Così scrivono la Rete dei Comunisti e Noi Restiamo, organizzatori dell’evento, in cui non si mancherà di trattare la declinazione data dai Giletes francesi alle lotte ambientaliste e dunque al significato della transizione ecologica (si legga, chi la deve pagare), né del massiccio ruolo avuto (e che sta avendo) dalla stampa locale e internazionale nel racconto, a dir poco fake, delle infuocate giornate francesi.

Di nuovo, l’appuntamento è allora a Roma per il prossimo giovedì 11 aprile, a partire dalle 18:30, in via dei Volsci, numero 33.

Qui l’evento facebook.

 

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