Le ultime illusioni sull’Unione Europea come opzione di pace e di equilibrio nelle relazioni internazionali, si vanno schiantando su quanto avviene in Siria. Lo schermo, ovviamente, è sempre quello umanitario, ma il posizionamento politico dice che la Ue, nella guerra civile siriana, preferisce tutelare i miliziani di Al Qaida assediati a Idlib e gli interessi della Turchia.
in una lettera pubblicata su La Stampa 14 ministri degli Esteri europei ossia Luigi di Maio (Italia), Jean-Yves Le Drian (Francia), Heiko Maas (Germania), Stephanus Blok (Paesi Bassi), Arancha Gonzalez Laya (Spagna), Augusto Ernesto Santos Silva (Portogallo), Philippe Goffin (Belgio), Urmas Reinsalu (Estonia), Jacek Czaputowicz (Polonia), Linas Linkevicius (Lituania), Ann Linde (Svezia), Jeppe Kofod (Danimarca), Pekka Haavisto (Finlandia), Simon Coveney (Irlanda), attaccano il governo siriano affermando che: “A Idlib si sta verificando un nuovo disastro umanitario, uno dei peggiori della crisi siriana che, in quasi un decennio, ha fatto contare innumerevoli disastri simili. Il regime siriano continua nella sua strategia di riconquista militare del paese ad ogni costo, indipendentemente dalle conseguenze per i civili siriani”.
Indicativo che la lettera sia stata firmata solo da 14 ministri degli esteri sui 25 stati aderenti alla Ue. Un fatto che ha impedito una posizione comune,
“Da dicembre”, scrivono i ministri degli esteri europeo, “le operazioni condotte nel nord-ovest sono aumentate di intensità, con il supporto degli aerei russi. Gli incessanti attacchi aerei e il lancio di «barili bomba» hanno costretto quasi un milione di siriani a fuggire in poche settimane. Le strutture di accoglienza sono ormai sature. Centinaia di migliaia di persone – soprattutto donne e bambini – cercano rifugio nei campi improvvisati dove patiscono freddo, fame ed epidemie”.
I ministri europei sentono di avere la coscienza sporca sulla situazione in Siria e più avanti ammettono che: “È chiarissimo per noi che sono presenti gruppi radicali in Idlib”, dicono i 14 ministri. “Non prenderemmo mai alla leggera il terrorismo. Stiamo combattendo il terrorismo con determinazione e siamo in prima linea nella lotta contro Daesh. Ma la lotta al terrorismo non può e non deve giustificare massicce violazioni del diritto internazionale umanitario, a cui assistiamo ogni giorno nella Siria nord-occidentale”.
Ma le loro richieste vanno in una sola direzione: verso il governo siriano: “Chiediamo loro di porre immediatamente fine alle ostilità e di onorare i loro obblighi ai sensi del diritto umanitario internazionale, compresa la protezione degli operatori umanitari e del personale medico, che hanno perso la vita a causa del loro impegno in favore della popolazione civile di Idlib. Chiediamo inoltre alla Russia di proseguire i negoziati con la Turchia al fine di attenuare la terribile situazione in Idlib e contribuire a una soluzione politica”.
Secondo i ministri europei, la Siria a Idlib dovrebbe rinunciare a riprendere il controllo del proprio territorio (proprio mentre la Turchia se ne sta annettendo militarmente un parte). “La riconquista in atto è un’illusione e le stesse cause produrranno i medesimi effetti: radicalizzazione, instabilità in Siria, e nell’intera regione, e ulteriore esodo, in un paese in cui più della metà della popolazione è già sfollata o rifugiata” è la irrricevibile e capziosa tesi dei ministri firmatari della lettera.
Se si fossero limitati a chiedere alla Siria come cooperare per intervenire sull’emergenza umanitaria a Idlib, perché indubbiamente anche questa esiste in quell’area, i ministri europei avrebbero dato l’idea di un organismo utile e di una linea leale per cominciare a ridurre l’enorme costo umano della guerra civile siriana, ma da ogni riga della loro lettera emerge con grave nettezza che il loro obiettivo è contrastare con ogni mezzo il governo siriano e il suo diritto di riprendere il controllo sul proprio territorio sradicando le milizia jihadiste che per anni hanno seminato il terrore e minacciato un’intera area del Medio Oriente.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa