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Usa: stato d’emergenza coast to coast, in piene primarie

Il coronavirus è sbarcato oltreoceano. Nessuno ne è immune.

La “nazione della libertà e delle opportunità” si adegua e di buon grado accetta che questo esempio di specchiata Democrazia e di interclassismo, che mette tutti sullo stesso piano le dia l’opportunità di testare lo “State of the Nation”. La potenza che ha inventato la gestione dell’emergenza si trova a fare i conti con la gestione del proprio modello di vita privatistico, e basato sul massimo profitto.

All our times have come
Here but now they’re gone
Seasons don’t
fear the reaper
Nor do the wind, the sun or the rain, we can be like they are

Come on baby, don’t fear the reaper
Baby take my hand, don’t fear the reaper
We’ll be able to fly, don’t fear the reaper
Baby I’m your man

(Don’t Fear) The Reaper

Blue Öyster Cult

Dichiarata l’emergenza in California, Florida e stato di Washington. Negli Stati Uniti sale il livello di allerta dopo le ultime due vittime che hanno portato a 11 il bilancio dei morti per coronavirus nel Paese. Il governatore californiano Gavin Newsom ha spiegato, durante una conferenza stampa, che la misura allenta alcuni standard regolatori e facilita la risposta all’epidemia.

La Camera Usa approva lo stanziamento di 8 miliardi di dollari per arginare l’avanzata del virus. Il provvedimento dovrebbe passare al vaglio del Senato già la settimana prossima. The Donald plaude dichiarando che “che è una grande notizia, per la salute, l’economia e la nostra nazione”. Mike Pence, dal canto suo, fa sapere che non sono comunque previste ulteriori restrizioni sui viaggi negli Stati Uniti e sottolinea che le valutazioni e le risposte al coronavirus restano un “work in progress”.

I viaggi aerei in Lombardia e Veneto sono stati elevati a livello di allerta 4, quello massimo. Alcune compagnie aeree stanno però riducendo o addirittura sospendendo i voli da/per l’Italia. “Consigliabile”verificare sempre con la propria compagnia aerea “prima di recarsi in aeroporto”. I passeggeri provenienti da località a rischio coronavirus, come l’Italia, saranno inoltre sottoposti a screening sanitari sia negli aeroporti di partenza che all’arrivo negli Usa.

La Casa Bianca ha da subito approntato una task force contro il coronavirus alla cui guida è stato messo l’immunologo Anthony Fauci, il quale ha tenuto a precisare che la massima allerta imposta su Veneto e Lombardia è legata all’eccezionale numero di contagi in quella zona. Circa 2500 persone sono bloccate su una nave da crociera, la Grand Princess, a largo della costa di San Francisco dopo che un passeggero è morto a causa del coronavirus circa due settimane dopo il suo ritorno a casa. La nave, proveniente dalle Hawaii, trasporta 21 contagiati a bordo. Il governatore Newsom ha dichiarato che non la faranno attraccare fino a che i pazienti non si stabilizzeranno. Finora solo una scuola è stata chiusa in tutti gli Usa: a Bothell, vicino a Seattle (20 mila studenti).

Sul versante del mondo del lavoro 4.0 Facebook chiude gli uffici di Seattle: positivo un dipendente. Telelavoro per Amazon.

Gli Stati Uniti In tutto hanno 158 casi e 11 vittime. Questo il bilancio e la cronaca aggiornata a pochi minuti fa. Ma il punto da rimarcare è un altro:

Secondo come gli USA gestiranno questa emergenza ci troveremo davanti comunque una potenza capitalistica fino a qualche tempo fa egemone, a dover fare i conti con delle enormi contraddizioni. Può infatti una società, basata su un modello privatistico, priva di un sistema sanitario pubblico, come quella americana, sopravvivere ad uno tsunami del genere.

Questo il test cui l’amministrazione Trump dovrà dare una risposta e che dovrà superare, in tempi di campagna elettorale. Chiuderei con il titolo di un film sulla testardaggine dell’animo umano che vorrei risuonasse come un saluto ironicamente solidale, che gli americani amano tanto e che ad un “nemico” non si nega mai:

Good morning, good luck!”.

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