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L’impatto del Covid 19 in Grecia. Basso sulla salute, devastante sull’economia

Secondo le stime prodotte dalla Commissione Europea, l’impatto della pandemia di Covid 19 farà crollare del 9,7% il Pil della Grecia, la situazione peggiore all’interno dell’Unione europea. Appena prima c’è l’Italia, che lascerà sul terreno il 9,5% del proprio prodotto interno lordo.

Paradossalmente, l’emergenza sanitaria in Grecia ha avuto un impatto assai limitato: si calcolano in tutto 2663 casi di contagi e 147 vittime. Ma l’impatto sull’economia invece è stato devastante.

A fine 2019 il governo avanzava una previsione di crescita del Pil nel 2020 pari al 2,8%. Poi è arrivata la pandemia di Covid 19 e il governo di Atene, con maggior tempismo di altri governi europei, ha preso la decisione di chiudere negozi, ristoranti e scuole. Ma soprattutto è stato il turismo – un capitolo decisivo dell’economia greca – a bloccarsi completamente praticamente da un giorno all’altro.

Il turismo rappresenta quasi il 20% del Pil greco, nonché da vita ad un posto di lavoro su cinque. Molte regioni vivono quasi esclusivamente dell’arrivo dei turisti stranieri. Solo l’anno scorso ben 33 milioni di turisti provenienti dall’estero avevano scelto come meta la Grecia. Ma da settimane gli aeroporti sono vuoti, gli alberghi sono chiusi da metà marzo e la recessione si è palesata in modo inevitabile.

Gli anni di pesantissima austerity imposta dalla Troika (Bce, Fmi, Commissione europea) hanno vistoun taglio drammatico delle pensioni, la messa in mobilità decine di migliaia di dipendenti statali, le tassazioni straordinarie sugli immobili e i pignoramenti delle case, gli stipendi medi ridotti di un terzo e i patrimoni del 40%,  il debito pubblico, sceso al 169,3% del Pil, dovrebbe tornare a salire nel prossimo periodo, vanificando anni e anni di sanguinosi tagli e autsterity.

La disoccupazione al 16,3% è ancora la più alta d’Europa, e rischia quest’anno di tornare a crescere. Si stima che solo a marzo sono andati già perduti circa 40 mila posti di lavoro. Inoltre, un giovane greco su tre non ha un’occupazione e in migliaia – soprattutto laureati e studenti – sono emigrati all’estero, con la conseguenza la popolazione greca sta calando ininterrottamente dal 2011.

Gli analisti finanziari adesso si dicono preoccupati per il settore bancario, con il rischio di un’ondata di crediti non riscuotibili, a cominciare da quelli emessi nel settore del turismo.

Il prossimo 18 maggio riaprirà al pubblico, anche simbolicamente, l’Acropoli di Atene ed anche altri siti archeologici, ma riapriranno anche le scuole. I parrucchieri sono già frequentabili, così come i piccoli negozi. Il primo giugno riapriranno bar, taverne e cinema all’aperto.  Il 15 giugno toccherà ai musei, sia pur nel rispetto di rigide limitazioni d’accesso e di distanza.

Faceva salire la rabbia e piangeva il cuore a vedere la Grecia e il suo popolo sotto il tallone della Troika, piange ancora di più vedendo come l’epidemia di Covid 19 possa fare danni ad una società già duramente provata e nonostante sia stato fatto molto per contenere al massimo l’emergenza sanitaria. La pandemia ha solo confermato una realtà amara e inaccettabile.

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