Pubblichiamo l’ammissione dell’errore da parte di Maurizio Vezzosi. Scusandoci insieme a lui con i nostri lettori.
Certo, le immagini del tir cisterna lanciato sulla folla dei manifestanti non sono smentibili da nessuno…
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Dovendo ammettere un errore commesso, ho rimosso il post relativo al caso del camionista arrestato (e poi rilasciato) a Minneapolis. Come ho avuto modo di verificare sulla base di informazioni non rintracciabili prima della mia pubblicazione, l’autista in questione ha effettivamente origini ucraine, ma è emigrato in Russia quando era ancora bambino, per poi spostarsi successivamente negli Stati Uniti.
Il Bogdan Vechirko arrestato non ha mai combattuto in Ucraina, a differenza di un suo omonimo, membro del noto battaglione Azov, formazione paramilitare ucraina nei cui ranghi hanno combattuto numerosi neofascisti.
A questo proposito ringrazio Luigi De Biase per avermi fatto dubitare di quanto avevo scritto.
A complicare l’equivoco è stato un appello di solidarietà pubblicato prima del mio intervento da alcuni ucraini, evidentemente convinti che il Bogdan Vechirko in questione fosse un loro sodale o un loro ex commilitone. Oltre a questo vari media avevano sostenuto prima di me quanto anch’io scrivevo.
Al netto del mio errore – che non potevo esimermi dall’ammettere – il fatto in questione – una strage sfiorata – resta gravissimo, così come resta inaccettabile la solidarietà manifestata pubblicamente al responsabile di un gesto di questo genere, e a lui ribadita nonostante l’equivoco sulla sua identità.
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