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Che succede negli Stati Uniti? Un’intervista da oltreoceano

Che qualcosa di insolito per potenza, obiettivi ed espansione stia accadendo negli Stati uniti, crediamo sia difficile negarlo anche per il più “prezzolato” degli organi di informazione.

Con la Guardia Nazionale dispiegata in 26 Stati, più della metà quindi di quelli che compongono gli States; con centinaia di città coinvolte nelle manifestazioni, da New York a Los Angeles, da Chicago ad Austin, passando ovviamente per Minneapolis; con l’ipotesi paventata dal presidente Donald Trump di ricorrere all’Insurrection Act – legge che permetterebbe di schierare direttamente l’esercito – a quasi trent’anni dall’insurrezione urbana afroamericana di L.A. nel 1992 (60 morti e 12 mila arresti).

Insomma, la realtà ci racconta un deciso salto di qualità della protesta, e della reazione, da quella a cui ciclicamente, purtroppo, assistiamo a seguito per un omicidio a sfondo razziale perpetrato dalla polizia, come fu per esempio nel 2014 a Ferguson per l’omicidio di Michael Brown.

Per provare a fare un po’ di chiarezza, abbiamo posto alcune domande a Mario Martone, compagno di Napoli che vive da oltre un decennio negli Stati uniti, ex “Mass Action for Black Liberation” di Cincinnati, attento conoscitore nonché osservatore interessato dell’eterogenea realtà politica e sociale che attraversa il paese nordamericano.

Di seguito, il video dell’intervista realizzata da Alessandro Perri mercoledì 3 giugno.

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