Menu

Seattle: manifestanti armati dichiarano “zona liberata”. Assaltata stazione polizia in California

C’è un salto di qualità nelle manifestazioni contro la polizia e contro l’amministrazione presidenziale Usa, a seguito dell’uccisione dell’afroamericano George Floyd.

A Seattle i manifestanti hanno barricato gli ingressi a Capitol Hill, il distretto commerciale di Seattle, hanno occupato la stazione di polizia locale e proclamato una “zona autonoma” ed ora la presidiano in armi.

La Zona autonoma di Capitol Hill” (“Chaz”), è stata proclamata dopo il ritiro delle forze di polizia locali su ordine del sindaco di Seattle, Jenny Durkan dei democrats.

La zona autonoma è stata proclamata dai manifestanti “uno spazio di proprietà dei cittadini di Seattle”, e una “comune libera dalla polizia”. La polizia di Seattle ha abbandonato il Distretto orientale lunedì notte, dopo giorni di proteste.


I media statunitensi danno versioni contrastanti su quanto accade nella zona autonoma di Seattle. Per alcuni si stanno verificando atti di coercizione verso i commercianti. Altri media, come la “Cnn” e “New York Times”, descrivono invece un’atmosfera “di protesta pacifica, parte di comune, con comizio, distribuzioni gratuite di cibo, musica dal vivo, orti comunitari e proiezioni notturne di film”, in una atmosfera da “festa di quartiere”. La polizia di Seattle, che ha assecondato l’ordine del sindaco abbandonando il quartiere, ha avvertito che nella zona i tempi di risposta alle chiamate di emergenza sono triplicati. Nelle scorse ore alcuni agenti sono entrati a “Chaz” per rivolgere un appello pacifico ai manifestanti: il loro ingresso ha innescato tensioni tra gli occupanti: alcuni hanno chiesto di consentire l’accesso agli agenti, altri si sono mobilitati per impedirlo.

Il presidente Usa, Donald Trump, ha commentato la situazione su Twitter, chiedendo al sindaco di Seattle di ristabilire l’ordine e la sicurezza “subito”, prima che sia lo Stato federale a dover intervenire. Per tutta risposta, il sindaco Durkan ha replicato, sempre su Twitter, “invitando” Trump a “garantire la sicurezza di tutti tornando nel suo bunker”.

Sulla stessa costa ma molto più a sud, si registra un assalto “solitario” alla stazione di polizia di Paso Robles, che secondo le autorità è stata una vera e propria “imboscata”.

Diversi agenti di Polizia sono rimasti feriti nella giornata di ieri nel corso di diversi scontri a fuoco con l’uomo sospettato dell’imboscata alla stazione di polizia di Paso Robles, nella contea di San Luis Obispo, in California, durante la quale un agente era rimasto gravemente ferito alla testa.

Il sospettato, identificato come Mason James Lira, di 26 anni, è stato braccato dalle forze dell’ordine, dopo l’attacco alla caserma. Un primo agente di polizia coinvolto nella ricerca del sospettato è stato ferito in uno scontro a fuoco. Più tardi Lira è stato nuovamente individuato dalla polizia, che ha ingaggiato un secondo conflitto a fuoco, culminato nel ferimento di diversi agenti e nell’uccisione dell’uomo armato.

 

 

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *