Esiste un’alleanza implicita tra estremisti in Oriente (islamisti in particolare) ed estremisti in Occidente.
Di tanto in tanto, gli estremisti in Francia, in Belgio, in Svezia, in Gran Bretagna e così via si precipitano a pubblicare articoli o vignette offensive sull’Islam e i musulmani. Questi vengono accolti da organizzazioni, partiti e associazioni, siano esse false o esistenti, non fa differenza. Questi “regali” che arrivano dall’occidente, lanciano una massiccia campagna di protesta e condanna, che spesso viene deviata per servire scopi politici specifici e limitati.
È come se i fanatici fossero in una vera partnership, servendosi a vicenda e beneficiando del loro fanatismo sulle due sponde, anche se la stragrande maggioranza delle masse, qua e là, non ha prestato attenzione, e quindi non si è preoccupata e non conosceva la causa della “rivoluzione” che spinge gli uomini barbuti in strada, seguiti dalle telecamere e da file di polizia che li proteggono.
Per un momento, si può presumere che i fanatici lì (in Occidente) e qui (in Oriente) siano dei veri partner: si servono a vicenda, e come si dice in arabo (portami sulle spalle, e io ti aiuterò, e ti darò anche il cambio!).
L’intolleranza è una piaga devastante, ma è un investimento gratificante per chi sa come utilizzarla. I veri credenti non saranno realmente influenzati da alcuni comportamenti individuali volti a provocarli, portandoli in strada e spingendoli a gridare insulti e bruciare simboli, e rispondere alla stoltezza con una stupidità peggiore.
La religione rimarrà di Dio. E ogni persona della sua vita ha ciò che cercava. Il fanatico non sfamerà chi ha fame, e non darà lavoro a un disoccupato e non aprirà le porte del paradiso ai calunniatori e ai bruciatori di simboli di altre religioni!
*Direttore di Al Safire, giornale libanese
(traduzione di Bassam Saleh)
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