In seguito all’arresto del rapper e comunista Pablo Hasel, abbiamo deciso di organizzare un dibattito per esprimere a lui (e agli altri artisti che hanno subito la repressione) la nostra solidarietà, lanciando anche un appello al mondo accademico, culturale, dell’arte e della musica da sottoscrivere. Crediamo sia fondamentale esprimere solidarietà in questo momento, soprattutto a fronte delle forti mobilitazioni che stanno avvenendo, sia nelle città della Spagna sia nelle università. Molti giovani come noi sono coinvolti, sono fra gli arrestati, sono fra i feriti. La nostra generazione si ritroverà a fare i conti con questo momento di crisi, sapendo che non le verrà lesinato nulla. Per questo motivo è importante organizzare momenti come questo. Vi giriamo di seguito l’appello e il link dell’evento.
Le immagini della violenta irruzione da parte della polizia catalana dentro l’università di Lleida per prelevare il rapper comunista e indipendentista Pablo Hasel hanno fatto il giro del mondo, insieme alle immagini della risposta degli studenti e dei solidali in presidio per denunciare il suo arresto.
La magistratura spagnola lo ha condannato a più di nove mesi con l’accusa di “apologia di terrorismo” e “vilipendio della Monarchia e delle istituzioni dello Stato” solo per aver espresso il suo dissenso alla Monarchia postfranchista dei Borboni e alle politiche dello Stato spagnolo nei testi delle sue canzoni. Un fatto gravissimo (e purtroppo non isolato nella penisola iberica) che ci mette di fronte ancora una volta a una preoccupante violazione dei diritti e della democrazia.
Non possiamo restare in silenzio, la censura nei confronti di Pablo ci parla della necessità di schierarci per difendere la libertà d’espressione e lottare contro una giustizia vendicativa.
Ci uniamo alla solidarietà dimostrata dalle migliaia di persone che sono scese in piazza in tutto lo Stato spagnolo in questi giorni e facciamo appello a tutto al mondo accademico, dell’arte e della cultura per chiedere fermamente la liberazione di Pablo Hasel, in difesa della libertà d’espressione e della democrazia!
Il caso di Pablo ci riguarda tutti. Facciamoci sentire!
Sabato 28 febbraio ci sarà un primo evento pubblico
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