Ismail Haniyeh, capo dell’ufficio politico di Hamas, ha detto mercoledì 17 marzo, che il suo movimento preferisce partecipare alle elezioni legislative attraverso una lista nazionale unificata, che include “il più ampio spettro politico nazionale”.
E’ quanto si legge in un articolo pubblicato mercoledì sul quotidiano palestinese “Al-Quds”, secondo cui si tratta di dettagliare la posizione di Hamas e la sua visione di come muoversi verso l’unità, il partenariato e la resistenza.
Haniyeh ha sottolineato che Hamas vede il rafforzamento dell’unità nazionale e voltare pagina alla divisione come un punto di ingresso essenziale per massimizzare l’auto-forza palestinese, e un punto di ingresso essenziale per mobilitare le forze delle nazioni arabe e islamiche di fronte al progetto sionista, specialmente in questo periodo in cui le potenze regionali e internazionali vogliono legalizzare l’entità dell’occupazione come stato dominante nella regione.
Egli ha sottolineato che la base su cui è stato lanciato Hamas nel suo desiderio di aderire alle elezioni si basa sull’attivazione del ruolo del popolo palestinese ovunque nella selezione della leadership che li rappresenta e ritiene di essere in grado di raggiungere i propri obiettivi e aspirazioni.
Haniyeh ha detto: “Hamas vuole che queste elezioni siano l’inizio di un accordo completo per riordinare la casa palestinese e ricostruire un sistema politico palestinese che risponda alle sfide che perseguitano costantemente la situazione palestinese e include tutte le forze vive del nostro popolo in patria e nella diaspora sulla base dell’unità, del partenariato e dell’integrazione”.
Ha aggiunto che “mira anche a ricostruire l’OLP su basi democratiche, rinnovare le sue istituzioni sulla base del partenariato, includere tutte le organizzazioni del nostro popolo, gestire il conflitto politico con l’occupazione, portare la questione in tutte le sedi e gestire il conflitto in conformità con questo quadro di concordia nazionale”.
Haniyeh ha spiegato nel suo articolo che il suo movimento preferisce dopo le elezioni, la formazione di un “governo di unità nazionale a cui partecipano tutti, anche quelle forze che non hanno partecipato alle elezioni”, per supervisionare la rimozione di “tutti i resti della divisione”.
“Con il completamento del processo di costruzione del sistema politico a livello dell’Autorità Nazionale e OLP i palestinesi – fazioni, forze, istituzioni elette e forze sociale – passiamo alla fase più importante, che è uno degli obiettivi dei processi elettorali, che è quello di formulare una strategia globale, unificata e integrata di lotta per raggiungere gli obiettivi della liberazione e del ritorno del nostro popolo.
Secondo Haniyeh, la strategia della lotta si basa sul “principio della resistenza nelle sue varie forme, utilizzando tutti gli strumenti di lotta a disposizione del nostro popolo, e al centro di esso la resistenza militare, concentrandosi sulla resistenza popolare in questa fase, distribuendo responsabilità, tenendo conto delle capacità di ogni entità e istituzione, e della sua specializzazione e diffusione in diverse arene, per formare alla fine un crogiolo di tutte le energie del nostro popolo, di cui confidiamo nella loro reale capacità di raggiungere gli obiettivi e le aspirazioni del nostro popolo palestinese”.
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Adriana Sabbatini
Pienamente d’accordo: solo uniti si vice – soprattutto in Palestina … ?????
Adriana Sabbatini
Auguro l’accordo di tutte le forze politiche e di tutta la popolazione palestinese: compresa quella della diaspora ???