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Iniziate manovre “Defender Europe 2021”. Tensione tra Russia, Ucraina e Nato

La tensione tra Russia, Ucraina e Nato sta salendo ormai da giorni a livelli altissimi e preoccupanti. Tanti fattori contribuiscono a indicare un serio rischio di escalation.

Mentre in Europa – dalle Repubbliche Baltiche al Mediterraneo – iniziano le manovre militari “Defender Europe 2021”, la Russia e l’Ucraina si accusano a vicenda di aver spostato grossi contingenti di truppe a ridosso dei confine delle Repubblica del Donbass, i rappresentanti del Donbass hanno denunciato bombardamenti e provocazioni da parte ucraina – con l’uccisione di un bambino e il ferimento di una donna – e con Kiev che è tornata a sollecitare l’ingresso nella Nato, una decisione che secondo Mosca  “aggraverebbe ulteriormente la situazione”.

Le valutazioni del Cremlino sono perentorie: “Siamo davanti ad atti provocatori lungo la linea di contatto. Sono le forze armate dell’Ucraina che hanno intrapreso un percorso verso l’escalation di questi atti provocatori, e stanno continuando questa politica. Queste provocazioni tendono a intensificarsi. Tutto questo sta creando una potenziale minaccia per la ripresa di una guerra civile in Ucraina”. Ad affermarlo è il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov.

Quest’ultimo ha anche confermato la conversazione telefonica tra la cancelliera tedesca Merkel e Putin nella quale la Germania ha chiesto a Putin “la riduzione” del rafforzamento delle truppe russe nei pressi dei confini con l’Ucraina. Ma la risposta del presidente russo è stata chiarissima: “siamo liberi di spostare le nostre forze armate, qualsiasi unità sul territorio della Russia a nostra discrezione”.

Secondo la  portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, la situazione nel Donbass rimane complicata e tende a peggiorare a causa delle “intenzioni bellicose di Kiev, ancora guidata dall’illusione che ci possa essere una soluzione militare al conflitto nel sud-est del paese”. “Truppe ed equipaggiamenti militari vengono dispiegati nella regione e i piani di mobilitazione vengono aggiornati”, inoltre “Gli sponsor occidentali di Kiev sostengono apertamente la maggior parte degli sviluppi”.

Non certo casualmente il presidente ucraino,  Zelensky, ha rilanciato nei giorni scorsi l’appello alla Nato chiedendo di “accelerare” il processo di adesione dell’Ucraina entrando così sotto l’ombrello protettivo dell’art.5 dell’Alleanza Atlantica. “Il piano d’azione di adesione alla Nato sarà l’unico vero segnale per la Russia”, ha detto Zelensky al segretario generale della Nato Jens Stoltenberg.

Una delegazione statunitense guidata dalla responsabile militare dell’ambasciata Usa a Kiev, colonnello Brittany Stewart, ha visitato la zona delle operazioni ucraine nel Donbass e le unità ucraine impegnate lungo linea di contatto con le repubbliche indipendenti del Donbass. A confermarlo è l’agenzia Interfax citando il centro stampa del quartier generale ucraino.

“Il governo degli Usa – ha detto il colonnello Stewart secondo I’agenzia Interfax – è profondamente preoccupato per la situazione che si sta sviluppando attorno ai confini con l’Ucraina e appoggia in ogni modo la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina”.

Gli Stati Uniti hanno inoltre comunicato che la prossima settimana invieranno attraverso il Bosforo due navi da guerra nel mar Nero, dove resteranno fino al 4 maggio. La Turchia ha confermato di aver ricevuto da Washington una notifica diplomatica al riguardo, come previsto dalla Convenzione di Montreux per il passaggio di navi militari attraverso lo stretto del Bosforo, che divide Istanbul in due parti.

Nel frattempo in Europa sono iniziate le manovre militari della Nato “Defender Europe 2021” alle quali partecipano 28mila militari di cui migliaia arrivati nei giorni scorsi direttamente dagli Usa. A marzo sono iniziati gli spostamenti di truppe e attrezzature con il trasferimento di soldati statunitensi in Europa. Ad aprile, le unità militari partecipanti attingeranno i materiali dalle scorte già posizionate da siti Nato in Germania, Italia e Olanda.

La maggior parte delle attività di addestramento si svolgerà a maggio e l’esercitazione si concluderà a giugno. Sarà questo il periodo più a rischio di escalation.

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