Menu

Il sistema antimissile israeliano rivela i suoi buchi

Sono giorni difficili per il mito dell’invulnerabilità  israeliana dagli attacchi missilistici. Prima sul versante del Golan poi a Gaza, il sistema antimissile Iron Dome fornito dagli Usa, non è riuscito a fermare tutti i razzi partiti dalla Siria nel primo caso e dalla Striscia nel secondo.

Tra ieri e stanotte 36 razzi palestinesi sono stati sparati dalla Striscia di Gaza verso il territorio israeliano, di cui solo sei intercettati dal sistema anti-missile “Iron Dome”. Secondo quanto riferisce il quotidiano “Jerusalem Post”, i primi tre lanci di razzi hanno colpito aree rurali vicino alla città di Kissufim, nel consiglio regionale di Eshkol. Nella notte altri razzi hanno colpito le località israeliane di Alumim, Be’eri, Kfar Maimon e Tushiya, nei Consigli regionali di Sdot Negev ed Eshkol, senza provocare danni. Un altro lancio ha interessato invece le zone di Mivtahim, Amioz, Yesha, Nir Yitzhak, Tzohar e Ohad, tutti nel consiglio regionale di Eshkol.

Le Forze militari israeliani hanno attaccato con un carro armato una postazione palestinese a Gaza, mentre un aereo dell’aviazione ha bombardato alcune zone della Striscia.

Quanto avvenuto a Gaza, dove solo sei razzi sono stati intercettati dai sistemi antimissili, rivela come la decantata invulnerabilità israeliana stia mettendo un luce diverse falle. Un altro buco si era rivelato due giorni fa infatti sul versante del Golan siriano. Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno avviato un’indagine per determinare il motivo per cui i sistemi di difesa aerea non sono riusciti ad intercettare un missile terra-aria partito dalla Siria, i cui frammenti sono precipitati nel Negev, nel sud del Paese. Il missile siriano è esploso in aria, facendo precipitare i frammenti nella comunità di Ashalim, a circa 40 chilometri dal reattore nucleare di Dimona, senza causare feriti o danni significativi.

“Le Idf hanno lavorato per prevenire un potenziale attacco su beni critici nello Stato di Israele. Un modello SA-5 di missile terra-aria è stato lanciato (dalla Siria). C’è stato un tentativo di intercettarlo, che non è riuscito. Stiamo ancora indagando sull’evento”, ha detto il ministro della Difesa, Benny Gantz, in una conferenza stampa a Tel Aviv. L’agenzia Novanews rivela che i caccia israeliani avevano condotto una serie di attacchi aerei su obiettivi nel Golan siriano. In risposta, le unità di difesa aerea siriane hanno sparato un gran numero di missili antiaerei, in particolare missili SA-5, contro gli aerei israeliani, secondo i media statali siriani.

Il radar israeliano ha rilevato che almeno uno degli SA-5 – noto anche come missile S-200 – era su una traiettoria che lo avrebbe fatto atterrare nel deserto settentrionale del Negev, il che ha attivato sirene nell’area e ha spinto le truppe di difesa aerea israeliane a sparare un missile intercettore al proiettile in arrivo. Secondo le forze armate israeliane l’intercettore non è riuscito ad abbattere il missile antiaereo siriano con una testata da 200 chilogrammi.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *