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AstraZeneca: iniziata la causa intentata dalla Ue. Problemi sul Pfizer in Israele

A Bruxelles è iniziata oggi a la causa avviata dalla Commissione europea nei confronti della multinazionale anglo-svedese AstraZeneca per le mancate forniture del suo vaccino anti-Covid . I legali della Ue chiedono consegne immediate dei vaccini concordati nel contratto da tutti i siti produttivi della società, inclusi quelli nel Regno Unito. La prima udienza è terminata dopo un’ora e le parti hanno concordato di tenerne altre due prossimo il 26 maggio. La decisione dei giudici è attesa per giugno.

Durante l’udienza, uno dei legali della Commissione europea ha precisato che la Ue pretende spedizioni anche dagli impianti di AstraZeneca situati in Gran Bretagna, nonostante che questa non faccia più parte dell’Unione europea.

Uno dei legali che rappresenta AstraZeneca ha replicato che non esistono obblighi contrattuali di inviare i vaccini da tutti i siti di produzione. Oltre agli impianti in Gran Bretagna, l’azienda conta stabilimenti anche in Belgio e Olanda. “AstraZeneca accoglie con profondo rammarico la decisione della Commissione europea di avviare questa azione legale in relazione all’accordo di fornitura dei vaccini”, ha sottolineato Hakim Boularbah, legale dell’azienda, per poi aggiungere: “Ci auguriamo di risolvere questo contenzioso il prima possibile”.

Ma se AstraZeneca è stata portata in tribunale per le mancate forniture, qualche problema sta emergendo anche sul vaccino della Pfizer che fino ad oggi ha potuto godere ampiamente delle disgrazie della concorrente AstraZeneca (anche aumentando i prezzi delle proprie dosi di vaccino e quindi incassando molto di più). La Pfizer infatti, secondo quanto dichiarato dall’amministratore delegato Ugur Sahin, starebbe raccogliendo dati in Israele sui casi di infiammazione cardiaca riscontrati tra le persone alle quali è stato inoculato il suo vaccino.

Secondo alcuni giornali israeliani i dettagli di un rapporto inedito del Ministero della Salute di Israele sugli effetti collaterali del vaccino Pfizer-BioNtech, hanno sollevato preoccupazioni sul fatto che potrebbe esserci un collegamento tra la seconda dose del vaccino e diverse dozzine di casi di miocardite, un’infiammazione del muscolo cardiaco, in particolare negli uomini sotto i 30 anni.

Le preoccupazioni emergono da un rapporto intermedio che è stato presentato al consiglio dei ministri e alla Pfizer nelle ultime settimane. Alcuni passaggi dal rapporto trapelati alla stampa, hanno sottolineato che gli investigatori non hanno dimostrato in modo definitivo un collegamento, ma che manifestano preoccupazioni significative.

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1 Commento


  • essebi

    C’è una dissonanza cognitiva che è stata largamente promossa dall’inizio di questa situazione. Volutamente e dolosamente promossa.
    In ordine sparso:
    – chi si mantiene anche solo dubbioso sulla Nuova Religione Sanitaria viene accusato delle peggiori nefandezze;
    – la comunicazione mainstream non ospita mai voci dissenzienti (o almeno le relega in trasmissioni che da sole destituiscono di fondamento qualsiasi argomento che venga lì affrontato);
    – “le restrizioni dipendono dagli indici di contagio”. La smentita è il decreto Draghi di inizio aprile: per un mese nessuno andrà in zona gialla.
    – “il vaccino ci ridarà la libertà!”. Altra smentita : le restrizioni valgono anche per i vaccinati;
    – “il certificato verde” ci ridarà la libertà di circolare. No, perchè già è stato detto che i vaccini saranno da ripetere. La durata degli effetti è sconosciuta, qualsiasi certificazione è una illogicità.
    Smetto per brevità.
    Tutto ciò e molto altro accade in ogni nazione “occidentale”. Europa, USA, Canada, .Israele (il poligono di tiro di Pfizer),…
    Esistono soltanto poche chiavi interpretative in grado di dare razionalità a tutto ciò, e si tratta sempre di mostruosi delitti contro l’umanità.
    Accusatemi di esagerare, ma c’è un parallelo terrificante. Anche i cittadini tedeschi hanno negato l’idea che il loro governo avesse creato i campi di concentramento.
    Io invece ho maturato con dolore questa consapevolezza: tutti i soggetti che dovrebbero avere a cuore le sorti dei cittadini del mondo, li stanno in realtà tradendo per fini abbietti.
    Un consiglio finale: prima di farsi iniettare terapie geniche sperimentali, ascoltate qualche ricercatore medico che spiega PERCHE’ non farlo. Tra i tanti, il NOBEL Luc Montaigner (scopritore dell’HIV)

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