Menu

Cile. Ucciso in combattimento Pablo Marchant, leader Mapuche

A poche ore dall’approvazione, da parte della Convenzione Costituzionale, di una richiesta fatta dal Frente Amplio, PC e PS al governo di liberare i prigionieri della rivolta iniziata nel 2019 e di smilitarizzare il Wallmapu (il territorio del popolo-nazione Mapuche) arriva, come risposta governativa, l’assassinio di un altro giovane Mapuche appartenente alla CAM (Coordinadora Arauco Malleco).

Questa volta, oltre all’omicidio, le istituzioni hanno anche voluto dare un “avvertimento” molto pesante  al portavoce della CAM Hector Llaitul che è un personaggio di grande statura nella lotta del suo popolo contro le imprese forestali che incarnano il capitalismo predatore in Wallmapu e lo Stato cileno che ne salvaguarda e ne promuove gli interessi.

La minaccia, “avvertimento” si è espressa in modo crudele quanto grossolano. Infatti il Procuratore del luogo ha fatto volutamente circolare la falsa notizia che il ragazzo morto (ammazzato!) mentre eseguiva un’azione di sabotaggio contro l’impresa forestale Mininco fosse Ernesto Llaitul, il figlio di Hector. Ovviamente, quando questi è andato a riconoscere il corpo si è subito smontato “l’errore”.

Il ragazzo ucciso è stato subito riconosciuto da Hector come un weichafe (combattente in difesa del proprio popolo e del proprio territorio) della CAM molto impegnato nella lotta.

In Wallmapu ci sono varie organizzazioni che lottano per il recupero del loro territorio ancestrale (proditoriamente e/o violentemente sottratto alla loro gestione comunitaria) con modalità differenti ma obiettivi simili.

Pablo Marchant aveva transitato verso la CAM dopo la militanza nella Lautaro, organizzazione filiazione del MAPU che non è specificamente Mapuche.

Tutte queste organizzazioni Mapuche in lotta si sono espresse, alcune congiuntamente, altre separatamente, per ricordare questo giovane grande combattente, per rivendicarne l’azione e le finalità e stringersi intorno ai suoi cari e alla sua organizzazione di appartenenza.

È l’ennesimo giovane weichafe mapuche che viene ucciso dai corpi speciali posizionati nel Wallmapu dal governo di turno in Cile per reprimere e silenziare la necessità di autodeterminazione di quel popolo che non accetta la logica invadente e predatoria del capitale multinazionale e locale e che, quindi, si difende anche con azioni di sabotaggio contro i potenti mezzi delle imprese forestali.

A seguito di quest’ultimo episodio, un poeta mapuche, Elicura Chihuailaf, Premio Nazionale di Letteratura, ha scritto: “Non è Ernesto Llaitul, però è Pablo Marchant, è Camilo Catrillanca, è Matías Catrileo…”.

Qua di seguito la dichiarazione dell’organizzazione Lautaro.

***

In combattimento è caduto un gigante rivoluzionario

1.- E’ morto in combattimento il weichafe Pablo Marchant, in un sabotaggio contro l’impresa forestale MININCO, azione legittima e degna da realizzare. È morto un giovane rivoluzionario mapuche per una causa giusta ed etica. È morto un Gigante che non ha dubitato a rendere la sua vita uno strumento di lotta per la felicità e la libertà dei popoli.

2.- È morto in combattimento Pablito, il Marchant, così lo chiamavamo nella nostra intimità lautarina, e così rimane per noi per sempre nel nostro quotidiano.

Pablito ha dato i suoi primi passi di gigante rivoluzionario nella nostra organizzazione. La sua volontà di lotta era travolgente come il suo sorriso a fior di labbra quando di sovversione si doveva parlare. Veloce, acuto, sempre a volere di più, con una volontà incrollabile e godendo della sovversione che colpisce il capitalismo.

Pablito pensava sempre alla realizzazione del Gigante a due teste (Popolare e Mapuche), ha sempre cercato quell’incontro strategico ed in quell’inquietudine si è incontrato con la CAM, organizzazione sorella della Rivoluzione Mapuche che rapidamente ha visto la tua grandezza.

Il commiato da Lautaro è stato di mutuo rispetto, volevi stare in entrambe le organizzazioni però quell’invenzione non era possibile e te ne sei andato in fretta per diventare un weichafe di taglia Gigante e di stirpe guerriera.

La storia ha fatto sì che la tua ricerca di quell’incontro vitale tra popoli trovasse una sintesi nella tua stessa vita, la tua origine nel Gigante Popolare ti ha dotato di quella linfa urgente e necessaria a cui hai attinto nella decisione di puntare sulla Rivoluzione.

3.- È morto un guerriero che non ha esitato ad affrontare con le armi la bestialità degli affaristi e dei ricchi, che soffocano la vita piena dei Popoli. Non dubitiamo che la tua giovane vita, quando prenderai il volo verso la tua nuova dimora di combattimento, sarà piena di combattimenti sicuri contro quelli del Paese degli Affari. La tua essenza anticapitalista era capace di questo e molto altro.

Un weichafe è morto combattendo e lo ripetiamo più e più volte perché il riconoscimento dell’uso delle armi per il disegno della sovversione e la piena libertà del popolo Mapuche è un’opzione di vita del tutto legittima e degna che il mondo intero deve riconoscere come tale, semplicemente perché era l’essenza della vita di Pablo, un Rivoluzionario in tutto e per tutto.

4.- Il weichafe Pablo è morto combattendo contro l’invasione delle imprese forestali nel Wallmapu. Ha sparato contro la devastazione, ha fatto delle armi le sue compagne di lotta per tracciare percorsi di libertà, recupero e autonomia per il Popolo Mapuche.

Ha combattuto questa democrazia di merda che ha preteso di installare con la forza la logica che gli affari, le cose materiali stiano al di sopra della vita felice dei Popoli.

Vergogna per questa democrazia eunuca che custodisce con i suoi cani poliziotti e militari gli interessi dei ricchi, una guardia privata per i ricchi, che custodisce per poter spazzare via ciò che appartiene ai popoli.

5.– Le nostre più sentite condoglianze alla famiglia di Pablito, anche noi lautarine e lautarini piangiamo la tua dipartida. I nostri sentimenti, solidarietà e vicinanza verso il popolo mapuche e la CAM.

Conosciamo l’integrità del nostro Popolo fratello, conosciamo il suo coraggio e la sua decisione. Indubbiamente hanno ricevuto un colpo durissimo, uno dei loro è morto, dolore che non abbiamo alcun dubbio diventerà certezza di più combattimenti, di lucidità coraggiosa per continuare sulla strada del sabotaggio contro le imprese forestali e il capitalismo delle terre, quotidianità e latitudini del Popolo Mapuche.

Siamo sicuri che il compagno intraprenderà il suo viaggio verso le stelle con tutti gli onori di un weichafe e con la protesta di entrambi i Popoli, così merita e così sarà.

6.- Facciamo appello al popolo del Cile, al Gigante Popolare, di uscire nelle piazze immediatamente a protestare contro l’invasione del capitalismo e delle sue imprese forestali di merda nel Wallmapu, a rendere onore al weichafe del Popolo mapuche caduto in combattimento, a un rivoluzionario e un giovane guerriero.

Rendergli attivamente omaggio è il dovere che ci chiama, accendere il fuoco dell’insolenza in tutti i territori del paese e continuare a lottare per una vita diversa e migliore per milioni di persone.

ONORE E GLORIA AL WEICHAFE PABLO: RIVOLUZIONARIO E COMBATTENTE DEL POPOLO MAPUCHE!!!

Lautaro

Movimento Giovanile Lautaro

10 luglio 2021

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *