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La “guerra coperta” tra Iran, Stati Uniti e Israele. Colpo su colpo

Un alto ufficiale delle forze di difesa israeliane è morto ai primi di luglio ufficialmente durante un allenamento in una base militare nel centro di Israele. Si trattava del colonnello Sharon Asman, 42 anni, comandante della brigata di fanteria Nahal. Era entrato nel ruolo di comandante di brigata solo tre giorni prima.

Una settimana prima un tenente colonnello dell’Air National Guard statunitense era morto misteriosamente in Qatar dove si trovava in servizio. La morte veniva confermata dal Dipartimento della Difesa Usa domenica 27 giugno. Si trattava del tenente colonnello James Willis, 55 anni, di Albuquerque, New Mexico, morto sabato 26 giugno in un incidente non bellico alla base aerea di Al Udeid, ha detto il Pentagono annunciando l’apertura di una inchiesta.

Ma sulla morte di questi due ufficiali – uno israeliano e l’altro statunitense – sta circolando un’altra versione, decisamente diversa. Un alto funzionario della sicurezza dell’Asse della Resistenza (così si definisce l’alleanza tra Iran, Hezbollah e Siria) ha riferito al giornale online colombiano The Cradle che la morte di ufficiale statunitense e uno israeliano sono stati in realtà una rappresaglia per l’assassinio del generale della forza Quds iraniana Qassem Soleimani e del vice comandante dell’Hashd al-Shaabi Abu Mahdi al -Muhandes.

Secondo la fonte sentita da The Cradle: “Un’operazione a Erbil ha ucciso due comandanti americani e israeliani di alto rango: il tenente colonnello James C. Willis, 55 anni, di Albuquerque e della Red Horse Unit. E’ un alto ufficiale statunitense che sarebbe stato ucciso in un’operazione a Erbil, sebbene secondo un rapporto del Pentagono, si afferma che sia invece morto in un incidente non bellico alla base di Al-Udeid in Qatar. Quest’ ufficiale sarebbe stato coinvolto nelle operazioni che hanno portato all’omicidio di Soleimani e di Abu Mahdi. Anche il colonnello israeliano Sharon Asman della Brigata Nahal, che si dice sia morto per insufficienza cardiaca, è stato ucciso a Erbil”.

E’ la prima volta che un funzionario dell’Asse della Resistenza ha rivendicato la responsabilità di misure di ritorsione contro gli assassini dei generali iraniani e iracheni. Anche se la sua versione non trova riscontro nelle versioni ufficiali diffuse dalle autorità militare di Israele e Stati Uniti.

Secondo The Cradle non sarebbe il primo episodio di una “guerra coperta” combattuta tra corpi speciali e servizi di sicurezza dell’alleanza Iran-Hezbollah-Siria da una parte e quelli di Usa-Israele dall’altra. E ovviamente una guerra coperta di tutto ha bisogno tranne che della diffusione di informazioni diverse dalle versioni ufficiali.

Già ad aprile ci sarebbero stati almeno due distinti attacchi segnalati contro obiettivi del Mossad in Iraq da parte di sconosciuti. Il primo incidente, a metà aprile, ha seguito di pochi l’attacco di sabotaggio di Israele all’impianto nucleare iraniano di Natanz, diversi attacchi contro le navi marittime nelle acque regionali e l’assassinio israeliano dello scienziato nucleare iraniano Mohsen Fakhrizadeh. Il governo regionale filo-americano del Kurdistan (KRG) ha negato le notizie sull’incidente. Lo squadrone del ten. Col. Willis era arrivato nella regione in primavera.

La fonte dell’Asse della Resistenza sentito da The Cradle però non ha approfondito i tempi degli attacchi che hanno ucciso Willis e Asman.

Il funzionario della sicurezza dell’Adr ha anche parlato della nuova posizione assertiva dell’Iran in risposta agli attacchi israeliani in corso. “L’Iran ha cambiato l’equazione nel trattare con il regime israeliano. D’ora in poi”, ha spiegato il funzionario, in riferimento a una serie di attacchi israeliani alle navi iraniane, “una nave sarà attaccata dopo qualsiasi azione del regime israeliano contro gli interessi dell’Iran”. Israele ha affermato di aver colpito finora 12 navi iraniane, mentre l’Iran non ne ha colpite più di cinque. Finora, altre sette navi iraniane hanno bisogno di lavori. Se viene effettuato qualsiasi altro attacco alle posizioni iraniane, l’Iran risponderà prendendo di mira le navi del regime israeliano”.

 

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