Immaginate venticinque (25) anni della vostra vita! Immaginate di dover rinunciare ad alcune delle cose più importanti per voi, la dignità, la stima e il rispetto, l’amore, e perché no, l’onore.
Immaginate che il vostro vicino di casa, i vostri colleghi di lavoro siano distanti e freddi, magari non vi sputino direttamente in faccia, o vi aggrediscano, questo no, siete pur sempre un essere umano (siamo a Cuba dove l’umanità vale anche con i nemici), ma certo non vi hanno mai buttato le braccia al collo, mai un gesto di affetto, neppure una sola volta in 25 anni, neanche il giorno del vostro compleanno.
Immaginate poi, forse, la cosa più dura, il disprezzo di vostra moglie, o peggio ancora dei vostri figli. Non è immaginazione, è già capitato e non poche volte a molti altri.
E tutto questo per… difendere i vostri figli, vostra moglie, i colleghi, i vicini, e quelli che neanche voi conoscete, ma che sono parte di voi, sono il vostro popolo, la vostra storia, la vostra Rivoluzione.
Sono passate poche ore dal telegiornale delle otto dove, dopo essere stato annunciato durante tutta la giornata su molti mezzi di informazione, è stato trasmesso il filmato che vi proponiamo di seguito.
Fernando, l’ufficiale della Seguridad del Estado. Fernando, al secolo Carlos Leonardo Vázquez González, ha svelato pubblicamente la sua identità.
In questo modo ha inferto un colpo durissimo alla marionetta pagata dal governo di Washington, che da settimane imperversa nel tentativo di produrre una nuova puntata del colpo di Stato “soft”, con l’obiettivo di abbattere la Rivoluzione.
Sì, perché Fernando, o per meglio dire Carlos, era assieme a lui in veste di controrivoluzionario, agente al soldo del nemico, mentre in realtà difendeva i suoi, il suo popolo, la Rivoluzione, il Socialismo.
Era negli Stati Uniti assieme a questo pagliaccio prezzolato di Yunior Garcia Aguilera, che si ammanta di essere pacifista, quando molto “pacificamente” Yunior prendeva lezioni in tecniche paramilitari da ben due – dico 2 – generali dell’esercito degli Stati Uniti che avevano come docenti (rivelazioni di Fernando nel video che state per vedere).
Lo stesso Yunior che molto “pacificamente” vorrebbe manifestare il prossimo 15 di novembre per le strade di Cuba, riproducendo lo scenario dell’11 di luglio, con magari un po’ di morti questa volta, così da poter far gridare a Miami e Washington all’intervento “umanitario” a suon di bombe, e magari provare a realizzarlo.
Ma per il momento valga una metafora calcistica: Rivoluzione Cubana, 10, imperialismo USA, 0. PALLA AL CENTRO.
Fernando/Carlos non è un supereroe di cartone, un Tom Cruise che si lancia in volo da un aereo atterrando sull’antenna dell’Empire State Building afferrandola per i denti. Non è un Rambo di cartapesta. Questa paccottiglia la lasciamo alla fabbrica dell’immaginario ideologico di Hollywood, dove lo zio Sam vince sempre. In realtà ha preso sganassoni a più non posso da Playa Giron al Vietnam, ma ci sono casi molto più recenti.
No, in realtà Fernando/Carlos è un ciudadano cumun y corriente, è un medico – guarda tu, un altro medico cubano. Non ha nulla a che vedere con uno stereotipo alla James Bond. Men che meno con quello che può far venire in mente in Italia l’essere un agente dei servizi segreti: bombe, stragi di lavoratori, fascisti, NATO, stato italiano, CIA e Stati Uniti.
Fernando/Carlos è altra cosa.
Nei social network, appena trasmesso il video in televisione, è scoppiato un tripudio pieno di emozione che, sempre usando una metafora calcistica… manco il Maracanà, o meglio ancora il San Paolo alla vittoria dello scudetto del Napoli con Maradona (che detto tra noi oggi sarebbe felice).
E quindi celebriamolo a Carlos, oggi che ha potuto riconquistare il suo nome dopo 25 anni di sacrificio. Celebriamo, una persona comune, un eroe degli oppressi.
Buona visione.
Vi invitiamo a condividere questo video con l’hashtag: #TodosSomosFernando è un modo di condividere la gioia degli oppressi, di chi resiste, e un modo di amplificare questa battaglia vinta da Cuba contro l’imperialismo.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa
Fabrizio
Un abbraccio solidari al compañero Fernando a pugno chiuso