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Un contingente militare della Ue in Mozambico

L’interventismo militare europeo in Africa sta crescendo di mese in mese. Dopo i contingenti militari francesi, italiani, tedeschi e di altri stati europei nei paesi del Sahel e nel Corno d’Africa, da ieri è cominciata la missione militare dell’Unione Europea in Mozambico.

L’obiettivo dichiarato ufficialmente è quello di addestrare le Forze di difesa e sicurezza mozambicane per far fronte all’insurrezione jihadista nella regione di Cabo Delgado.

La missione militare europea è stata inaugurata con una cerimonia ufficiale a Maputo con la partecipazione dei ministri della Difesa del Mozambico, Jaime Neto, e del Portogallo, João Gomes Cravinho.

La sua durata sarà di due anni e il contingente sarà composto – per ora – da 140 militari, inviati in Mozambico su richiesta di aiuto del governo di Maputo nell’addestramento delle sue truppe.

I 140 militari europei saranno suddivisi tra due centri di addestramento: uno per i commandos al campo militare di Dongo, a Chimoio, e l’altro per i marines a Katembe.

E’ stato lo stesso Consiglio dell’Unione Europea a dichiarare il 15 ottobre che “Il mandato della missione dovrebbe durare due anni. In questo periodo, il suo obiettivo strategico è sostenere il rafforzamento della capacità delle unità delle forze armate, che faranno parte di una futura forza di reazione rapida”.

La missione militare è stata denominata Eutm (European Union Training Mission) Mozambico e sarà guidata dal viceammiraglio Hervé Blejean, direttore della capacità di pianificazione e condotta militare”, mentre la direzione operativa sarà affidata al generale di brigata portoghese Nuno Lemos Pires, ufficiale dell’esercito portoghese. Quest’ultimo è un “dettaglio” importante, sia perchè il Portogallo è l’ex potenza coloniale che dominava il Mozambico fino alla liberazione del 1974, sia perchè da giugno è proprio un alto ufficiale portoghese ad aver assunto il comando della EuroGendFor (la cosiddetta Gendarmeria Europea, ndr).

La provincia mozambicana di Cabo Delgado negli ultimi anni è stata oggetto di ripetuti attacchi armati di milizie  jihadiste fino a pochi anni inesistenti nel paese, attacchi che nel marzo scorso hanno portato alla sospensione di importanti progetti di gas.

L’insurrezione ha causato una crisi umanitaria che ha provocato lo sfollamento di 817 mila persone, secondo le stime del governo, e circa 3.100 morti.

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