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Incubi alla Casa Bianca. Anche l’Argentina rafforza la cooperazione economica con Russia e Cina

L’Argentina vuole emanciparsi dalla profonda dipendenza che ha con il Fondo monetario internazionale (Fmi) e con gli Stati Uniti, ed è pronta a scommettere su altre alleanze come quella con la Russia”.

Ad affermarlo è il presidente dell’Argentina, Alberto Fernandez, in visita a Mosca dove si è incontrato con il presidente russo Putin. “L’Argentina vive una situazione molto particolare legata al suo indebitamento”, ha detto Fernandez mettendo in evidenza il fatto che l’economia nazionale “dipende molto dal debito che ha con il Fondo monetario internazionale (Fmi) e gli Stati Uniti“.

Buenos Aires “deve farsi strada verso nuove mete e credo che in questo la Russia abbia un ruolo importante”, ha aggiunto Fernandez in apertura dell’incontro, secondo quanto riferiscono i media argentini ripresi in Italia dall’agenzia Nova.

Questa dipendenza esiste e dobbiamo aprire altri ponti e andare verso il multilateralismo, senza essere satelliti di nessuno. Non vogliamo essere satelliti di nessuno. Dobbiamo avere relazioni con tutti e in questo modo amplieremo le opportunità di cooperazione e investimento e guadagneremo più autonomia come paese“.

La frase ha avuto immediate ripercussioni negli Stati Uniti, dove le osservazioni del presidente argentino sono state interpretate come uno “sfogo” e una “provocazione” e il giro di Mosca come “difficile da capire“.

L’incontro bilaterale tra Fernandez e Putin ha discusso anche i possibili scenari di una futura cooperazione commerciale ed economica. Anche se nel 2021 l’interscambio commerciale è cresciuto di una volta e mezzo su anno, ci sono molti nuovi margini per ampliare il rapporto.

Già a dicembre Fernandez si era incontrato a Buenos Aires con i rappresentanti del Fondo diretto di investimenti russo (Rdif), della banca russa Sovcombank e di 38 imprese di diversi settori, dal finanziario, all’estrattivo, all’industriale.

I rapporti tra Argentina e Russia si sono molto rafforzati durante la pandemia, soprattutto dopo che Buenos Aires ha registrato il vaccino Sputnik V contro il nuovo coronavirus, primo paese “dell’emisfero occidentale” a compiere il passo, ha sottolineato Putin.

Il governo argentino ha annunciato lo stop all’acquisto di nuove dosi del vaccino russo, avendo avviato la produzione in proprio del farmaco elaborato dall’istituto Gamaleya. La ministra della Salute argentina, Carla Vizzotti, è tornata a sollecitare all’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) il via libera al vaccino russo, il cui uso non è al momento riconosciuto né da Stati Uniti né dall’Unione europea.

Fernandez dopo Mosca si è recato anche  in Cina, con cui l’Argentina ha un Trattato di associazione strategica integrale. Nel 2014, grazie a questo strumento, gli allora presidenti Cristina Fernandez e Xi Jinping firmarono una serie di accordi di cooperazione e investimento in materia economica, commerciale, finanziaria, nucleare e culturale.

A Washington si vanno materializzando i loro incubi peggiori. L’America Latina non intende più essere il loro “cortile di casa” e il multipolarismo nelle relazioni internazionali sta diventando una realtà.

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2 Commenti


  • Walter

    è prevedibile un altro golpe militare in argentina? a langley sanno già come fare


  • Bernardino+Marconi

    l’Argentina rischia molto firmando gli accordi economici con Russia e Cina gli Stati Uniti lo permetteranno? Il colpo di stato pilotato dagli USA incombe sempre, non credo che gli americani vogliano abbandonare il loro cortile di casa.

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