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Guerra in Ucraina. Dopo L’Azovastal tocca a Lisichansk?

Le forze armate russe hanno annunciato di aver “liberato completamente” l’acciaieria Azovstal, dopo la resa degli ultimi soldati ucraini. “Dal 16 maggio, si sono arresi 2.439 nazisti del battaglione Azov e militari ucraini che erano bloccati nella fabbrica. Oggi, 20 maggio, si è arreso l’ultimo gruppo di 531 combattenti”, ha riferito il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov.

Secondo l’agenzia russa Tass, il comandante del battaglione Azov è stato portato fuori dalle acciaierie di Azovstal in uno speciale veicolo blindato. Il generale Igor Konashenkov ha spiegato che la misura è stata presa “per escludere rappresaglie da parte dei residenti locali”, per proteggerlo “dall’odio dei residenti di Mariupol e del desiderio dei cittadini di punirlo per le numerose atrocità” commesse.

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Missili russi ad alta precisione hanno distrutto oggi un grosso carico di armi destinati alle truppe ucraine nella regione di Zhytomyr. Il carico di armamenti distrutto proveniva dall’Europa e dagli Stati Uniti, ha dichiarato il maggiore generale Igor Konashenkov, portavoce del ministero della Difesa russo. “Missili marittimi a lungo raggio ad alta precisione Kalibr hanno distrutto un grande lotto di armi e attrezzature militari nell’area della stazione ferroviaria di Malin nella regione di Zhytomyr, consegnate dagli Stati Uniti e dai paesi europei per il raggruppamento di truppe ucraine nel Donbass”, ha detto Konashenkov. Il portavoce ha aggiunto che i missili ad alta precisione hanno distrutto anche alcune strutture di stoccaggio del carburante presso l’impianto portuale di Odessa. Il carburante era destinato ai veicoli blindati ucraini.

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Secondo quanto riferito da Kiev, le forze russe hanno lanciato un massiccio bombardamento di artiglieria contro Severodonetsk, uno degli ultimi bastioni ucraini a Lugansk, una delle due regionali orientali, che Mosca e i combattenti delle Repubbliche hanno proclamato come Stati indipendenti.

Le forze armate russe stanno conducendo un’operazione offensiva nelle aree di Lysychansk e Severodonetsk, nella regione di Luhansk, nell’area sud orientale dell’Ucraina, stando a quanto dichiarato ieri dallo Stato maggiore generale delle forze armate ucraine. “Il nemico ha effettuato operazioni d’assalto nella direzione dell’insediamento di Severodonetsk, non ha avuto successo, ha subito perdite ed è stato costretto a ritirarsi. Sta combattendo nell’area dell’insediamento di Toshkivka”, si legge nel rapporto ucraino.

Fonti russe scrivono che sulla base dei combattimenti in corso e delle azioni militari delle forze armate russe e repubblicane si va creando una nuova “sacca” per le forze ucraine a Lisichansk  nella regione di Lugansk, dove circa 10.000 soldati ucraini potrebbero trovarsi circondati. “In quel caso il numero dei prigionieri potrebbe battere significativamente il record di Azovstal. Quasi 10.000 soldati ucraini saranno circondati. Se l’operazione avrà luogo, non sarà solo una grande vittoria militare, ma anche morale” scrive il canale Telegram russo Intel Slava.

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In Russia invece è scoppiato un incendio in una sottostazione di trasformazione nei locali dell’Istituto centrale di aeroidrodinamica Zhukovsky (TsAGI) nella regione di Mosca, il centro più importante nel settore aerospaziale russo Lo ha riferito una fonte informata all’agenzia russa Interfax: «Una sottostazione di trasformazione è in fiamme nell’area di 30 chilometri quadrati al numero 1 di via Zhukovsky», ha detto la fonte. Successivamente la stessa fonte ha spiegato che l’incendio è stato spento e non sono state segnalate vittime.

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