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Guerra in Ucraina. Si chiude la “sacca” a Severodonetsk?

Secondo il capo dell’amministrazione militare ucraina della regione di Lugansk nell’area di Severodonetsk, in Ucraina orientale, continuano i combattimenti e la situazione è “sempre più difficile” e “il nemico continua ad attaccare”. Anche lo stato maggiore delle forze armate ucraine ha confermato che le forze armate russe “hanno effettuato assalti nell’area della città di Severodonetsk” dove “i combattimenti continuano”.

Il leader ceceno Kadyrov sostiene invece che la città di Severodonetsk, nella regione orientale ucraina di Lugansk, è ormai sotto il pieno controllo russo: “Severonetsk è sotto il nostro completo controllo. La città è stata liberata. D’ora in poi gli abitanti non sono più in pericolo”, ha scritto Razman Kadyrov sul suo canale Telegram.

In un messaggio il presidente ucraino Zelenski ha confermato che le aree principali dello scontro con le forze armate russe sono attualmente Severodonetsk, Lysychansk, Bakhmut e Popasna.

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Il presidente ucraino, Zelensky, in un intervento diffuso nella nottata ha affermato che si aspetta di ricevere “buone notizie” dai partner occidentali in merito all’assistenza militare al suo Paese la prossima settimana. Dal canto loro la Cnn rivela che gli Stati Uniti si stanno preparando a inviare nuove potenti armi all’Ucraina per contrastare la Russia. La Cnn cita “molteplici fonti” affermando che nel nuovo pacchetto di aiuti militari sarebbero previsti sistemi missilistici a lungo raggio, cioè quelli richiesti da Kiev nelle ultime settimane.

In particolare si parla del sistema Mlrs, Multiple Launch Rocket System, in grado di muoversi velocemente su mezzi di artiglieria leggeri e sparare più missili allo stesso tempo. L’annuncio dovrebbe essere dato all’inizio della prossima settimana. L’anticipazione arriva ventiquattr’ore dopo il monito lanciato dalla Russia che ha avvertito gli Stati Uniti a “non superare la linea rossa”, fornendo sistemi di difesa agli ucraini.

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Nella giornata di ieri il presidente russo Vladimir Putin ha discusso per circa 80 minuti con i leader di Francia e Germania affermando che Mosca è pronta a cercare i modi per spedire il grano bloccato nei porti ucraini, ma ha chiesto all’Occidente di revocare le sanzioni.

Il capo del Cremlino ha anche avvertito il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz di non aumentare le forniture di armi all’Ucraina, affermando che potrebbero destabilizzare ulteriormente la situazione.

Il viceministro degli esteri russo, Andrei Rudenko, ha dichiarato che la Russia è pronta a fornire un corridoio umanitario per le navi che trasportano cibo attraverso il Mar Nero in cambio della revoca delle sanzioni. Il ministro ha anche chiesto all’Ucraina di sminare l’area intorno al porto di Odessa per consentire il passaggio delle navi.

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L’agenzia Bloomberg riferisce che la UE ha proposto di vietare il petrolio marittimo proveniente dalla Russia ma di non imporre restrizioni sulle importazioni dall’oleodotto chiave Druzhba, la principale fonte di importazione di greggio dell’Ungheria, per soddisfare le obiezioni di Budapest. La Commissione europea ha inviato una proposta rivista ai governi nazionali il 28 maggio.

Fonti: Agi, agenzia Nova, Kyev Indipendent, Tass, Moscow Times

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