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USA. Giovane afroamericano ucciso dalla polizia con 60 colpi di pistola

Lunedì scorso Jayland Walker, afroamericano, è stato ucciso dalla polizia ad Akron in Ohio con 60 colpi di arma da fuoco. L’uomo venticinquenne era disarmato e l’omicidio sarebbe avvenuto dopo un inseguimento scaturito, secondo la versione della polizia, da una non meglio precisata violazione stradale.

Jayland Walker è stato vittima dell’ennesimo omicidio razziale per mano della polizia. Nativo di Akron, Walker lavorava come autista di DoorDash.

Un video rilasciato nei giorni scorsi dalle autorità sta aprendo nuovamente il dibattito sulla violenza delle forze dell’ordine nei confronti delle minoranze non-bianche negli USA che nonostante le proteste dello scorso anno e le promesse dell’amministrazione Biden non cessa di mietere vittime.

Da quanto riportato degli 8 agenti coinvolti nell’omicidio 7 sarebbero bianchi, attualmente i poliziotti sono stati messi in congedo retribuito.

Otto agenti di polizia di Akron, per lo più bianchi, hanno brutalmente ucciso Jayland Walker, sparandogli 60 volte. Sparare 60 volte a un altro essere umano è inconcepibile, raccapricciante, ed è l’ennesimo esempio di violenza della polizia contro i neri nel nostro paese. Ammanettare questo giovane dopo averlo ucciso ingrandisce ulteriormente il palese disprezzo per la vita dei Neri. Questo è un ciclo infinito di traumi e violenza sanzionata dallo stato.” dichiara Black Lives Matter.

In centinaia sono scesi in piazza ad Akron sabato e domenica dopo la pubblicazione del video della bodycam di uno degli ufficiali coinvolti nell’omicidio. Le proteste sono continuate per tutta la notte. Fuori dall’edificio del dipartimento di polizia di Akron, quello che sembrava essere gas lacrimogeno è stato sparato sulla folla per disperdere i manifestanti dopo che alcuni avevano rovesciato le barricate che circondavano il dipartimento.

da InfoAut

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2 Commenti


  • Alessio

    Dove sono quelli di Black Live Matters? E la gente che si inginocchiava?


    • Redazione Contropiano

      ci sono, basta leggere sui siti americani antirazzisti…

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