Dopo la grande manifestazione a Colonia e gli scontri avvenuti sabato davanti alla fabbrica d’armi Reihnmetall a Kassel, ieri sera a Lipsia 5.000 persone hanno preso parte alla manifestazione organizzata dalla “Linke” (il Partito della Sinistra) contro la politica di impoverimento del governo federale. Tra i partecipanti ad Augustusplatz c’erano molti giovani e membri di gruppi di sinistra, ma anche numerose persone non ascrivibili a gruppi della sinistra. Alcuni portavano cartelli che si erano fatti da soli, ricordando loro il rifiuto di Karl Liebknecht dei crediti di guerra nel 1914 o chiedendo “la NATO fuori dall’Ucraina”.
La manifestazione è stata aperta dal deputato della Linke di Lipsia Sören Pellmann. Ha parlato di “una manifestazione di apertura per il caldo autunno”. Dopo Pellmann, è intervenuta la copresidente del gruppo parlamentare di sinistra, Amira Mohamed Ali. Il leader della Linke Martin Schirdewan ha detto ai partecipanti di non farsi ingannare nel pensare che stessero “dividendo la società” o “mettendo in pericolo la democrazia”. Gregor Gysi era lieto che il suo gruppo fosse “finalmente di nuovo in grado” di organizzare tali eventi.
Poco dopo le 20:00, una manifestazione ha iniziato a spostarsi attraverso il centro città fino alla stazione ferroviaria principale e da lì di nuovo ad Augustusplatz.
“Dopo l’attacco russo all’Ucraina, il governo tedesco ha reso il paese una parte in guerra indiretta attraverso dichiarazioni politiche e consegne di armi. Anche i commentatori filogovernativi non negano più che la guerra economica contro la Russia, che con le sue forniture di energia relativamente a buon mercato ha ampiamente assicurato il successo competitivo globale del capitale tedesco negli ultimi decenni, porterà a un diffuso impoverimento nella Repubblica Federale” scrive il giornale della sinistra alternativa tedesca Junge Welt.
Il presidente del DKP (Partito Comunista Tedesco) Patrik Köbele ha sottolineato che “L’imperialismo tedesco sta partecipando all’aggressione della NATO e sta usando la situazione per nuotare libero.” Pertanto: “La questione della sopravvivenza è unire le questioni sociali e la pace“.
Venerdi e sabato scorsi a Kassel i manifestanti contro la guerra hanno cercato di bloccare l’ingresso della fabbrica di armi Rehinmetall e si sono scontrati con la polizia. La protesta di venerdì è stata organizzata da attivisti affiliati al movimento Disarm Rheinmetall, che hanno convocato manifestazioni di protesta in tutto il paese nel tentativo di fermare la produzione e la consegna di armi di fabbricazione tedesca, comprese le armi destinate alla guerra in corso in Ucraina.
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Bernardino Marconi
Dopo Praga la Germania i movimenti di protesta per questa guerra si fanno sentire, è auspicabile che altri ne seguiranno affiinchè si arrivi ad una pace ed un nuovo assetto stabile per l’Ucraina.
Gian Mauro Silvestri
Dopo la manifestazione dei 150 Milà di Praga,in Repubblica Ceca e di Lipsia in Germania e gli scioperi nei trasporti e nei porti in GB contro la guerra,contro la Nato,contro l’invio di armi in Ucraina utilizzata e strumentalizzata da Usa GB e Nato e UE ad una guerra,dopo aver creato le condizioni e favorito l’invasione della Russia, per procura contro la Russia stessa alimentandone il prolungamento delle ostilità con numero sempre maggiore di vittime soprattutto civili e senza alcuna prospettiva di “cessate il fuoco” e di trattativa di pace. Contro l’aumento sconsiderato ed inaccettabile delle tariffe energetiche dovute alle speculazioni della intermediazione finanziaria internazionale sugli acquisti di fonti energetiche fossili(gas e petrolio) e dagli extraprofitti praticati ed accomulati dalle compagnie di gestione e distribuzione energetica, che conseguentemente hanno determinato un aumento dei prezzi dei generi di consumo erodendo il potere di acquisto soprattutto ed in particolare delle retribuzioni medio basse. Ebbene nemmeno un minimo accenno o trafiletto da parte degli organi d’informazione televisivi e della carta stampata a livello nazionale con una pilotata censura sistemica nel diffondere notizie sgradite e ritenute pericolose perché hanno paura di una diffusione di massa di proteste e manifestazioni,pertanto vengono diffuse quasi esclusivamente notizie ritenute appropriate e consone al sistema eretto a regime di potere, attraverso editori pubblici e privati,alla”faccia” delle tanto decantate “libertà democratiche” nella realtà “pesantemente condizionate e censurate”.
isa
Per favore uniamoci tutti contro questa follia. E’ evidente a tutti che l’America sta destabilizzando non solo l’Europa ma l’intero pianeta.
Dobbiamo unirci tutti e protestare anche tutti i giorni, bloccare tutto finché non si cambia registro.
Non spaventiamoci se questo ci sembra oneroso perché si perdono le giornate di lavoro perché se non si interviene si perderà tutto, noi e nostri figli compresi, non solo il lavoro.
Dobbiamo organizzarci in tutta Italia. Ne vale la nostra sopravvivenza.