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La vittoria di Lula cambia lo scenario internazionale

Da questa notte l’America Latina guarda con maggiore fiducia al proprio futuro. La vittoria di Lula in Brasile, infatti, cambia lo scenario internazionale, sia per l’avanzata del socialismo, che vede un cambiamento di indirizzo politico nel più grande paese del Sudamerica, con il ritorno alla presidenza di un grande leader ingiustamente perseguitato. Con Lula, il Brasile potrà collocarsi sulla stessa linea di paesi come la Colombia, il Messico, il Cile e l’Argentina, che con le vittorie elettorali dei leder della sinistra stanno uno alla volta uscendo dalla sfera d’influenza USA e rompendo l’isolamento dei paesi osteggiati da Washington: Cuba, Venezuela, Nicaragua e Bolivia”.

Dal Venezuela, dove si trova su invito del presidente Maduro, l’economista Luciano Vasapollo commenta con grande soddisfazione il voto dei brasiliani, nel quale scorge “il segno di una nuova fase politica che riguarda l’intero continente, coinvolgendo in prospettiva l’ALBA, ma non solo l’America: come membro dei BRICS – spiega Vasapollo – il Brasile di Lula potrà giocare un ruolo decisivo su temi come il Multicentrismo che rappresenta la soluzione delle attuali tensioni ingenerate dagli USA, culminate purtroppo nella sanguinosa guerra in Ucraina, che secondo noi studosi di economia segna precisamente il tramonto del vecchio modello unipolare”.

Qui a Caracas – sottolinea Vasapollo – l’affermazione della Sinistra in Brasile è stata accolta con molto entusiasmo ai diversi livelli, in particolare abbiamo raccolto commenti positivi dagli economisti con i quali ci confrontiamo in questi giorni di intense attività che hanno visto me e Rita Martufi, cofondatrice del Capitolo Italiano della Rete in Difesa dell’Umanità oltre che coordinatrice del Centro Studi CESTES del sindacato USB, in visita alle diverse realtà universitarie con le quali da anni collaboriamo”.

Ugualmente positivi i riscontri all’elezione di Lula che Vasapollo e Martufi hanno constato negli ambienti governativi, dove pure come delegazione italiana partecipano a confronti sui temi delle prospettive economiche del Venezuela nella crisi energetica scaturita dalla guerra in Ucraina.

Non è un caso – rileva – che il Brasile ha un ruolo fondamentale nell’alleanza di stati rappresentata dai BRICS, ognuno dei quali ha precise e peculiari caratteristiche storiche, politiche ed economiche, ma che insieme, da oggi con maggiore forza, rappresentano, plasticamente, la forma di sviluppo alternativo all’unipolarismo Euro Atlantico che ha segnato la storia contemporanea. Ciò che rende particolarmente interessante il ruolo del Brasile tra questi paesi alleati, è il grande sviluppo tecnologico ma anche artistico e culturale che può vantare insieme alla sua qualità di maggior ‘azionista’ dell’Amazzonia, la regione dove si gioca più che in ogni altra realtà del mondo il futuro sesso dell’umanità sotto il profilo ambientale”.

Da questa notte l’America Latina guarda con maggiore fiducia al proprio futuro. La vittoria di Lula in Brasile, infatti, cambia lo scenario internazionale, sia per l’avanzata del socialismo, che vede un cambiamento di indirizzo politico nel più grande paese del Sudamerica, con il ritorno alla presidenza di un grande leader ingiustamente perseguitato. Con Lula, il Brasile potrà collocarsi sulla stessa linea di paesi come la Colombia, il Messico, il Cile e l’Argentina, che con le vittorie elettorali dei leder della sinistra stanno uno alla volta uscendo dalla sfera d’influenza USA e rompendo l’isolamento dei paesi osteggiati da Washington: Cuba, Venezuela, Nicaragua e Bolivia”.

Dal Venezuela, dove si trova su invito del presidente Maduro, l’economista Luciano Vasapollo commenta con grande soddisfazione il voto dei brasiliani, nel quale scorge “il segno di una nuova fase politica che riguarda l’intero continente, coinvolgendo in prospettiva l’ALBA, ma non solo l’America: come membro dei BRICS – spiega Vasapollo – il Brasile di Lula potrà giocare un ruolo decisivo su temi come il Multicentrismo che rappresenta la soluzione delle attuali tensioni ingenerate dagli USA, culminate purtroppo nella sanguinosa guerra in Ucraina, che secondo noi studosi di econ segna precisamente il tramonto del vecchio modello unipolare”.

Qui a Caracas – sottolinea Vasapollo – l’affermazione della Sinistra in Brasile è stata accolta con molto entusiasmo ai diversi livelli, in particolare abbiamo raccolto commenti positivi dagli economisti con i quali ci confrontiamo in questi giorni di intense attività che hanno visto me e Rita Martufi, cofondatrice del Capitolo Italiano della Rete in Difesa dell’Umanità oltre che coordinatrice del Centro Studi CESTES del sindacato USB, in visita alle diverse realtà universitarie con le quali da anni collaboriamo”.

Ugualmente positivi i riscontri all’elezione di Lula che Vasapollo e Martufi hanno constato negli ambienti governativi, dove pure come delegazione italiana partecipano a confronti sui temi delle prospettive economichche del Venezuela nella crisi energetica scaturita dalla guerra in Ucraina.

Non è un caso – rileva Vasapollo – che il Brasile ha un ruolo fondamentale nell’alleanza di stati rappresentata dai BRICS, ognuno dei quali ha precise e peculiari caratteristiche storiche, politiche ed economiche, ma che insieme, da oggi con maggiore forza, rappresentano, plasticamente, la forma di sviluppo alternativo all’unipolarismo Euro Atlantico che ha segnato la storia contemporanea. Ciò che rende particolarmente interessante il ruolo del Brasile tra questi paesi alleati, è il grande sviluppo tecnologico ma anche artistico e culturale che può vantare insieme alla sua qualità di maggior ‘azionista’ dell’Amazzonia, la regione dove si gioca più che in ogni altra realtà del mondo il futuro sesso dell’umanità sotto il profilo ambientale”.

A Caracas, Vasapollo e Martufi sono al lavoro con Luis Britto della Redh, l’economista Pasqualina Curcio, il generale Pasqual Angiolillo e dal gesuita padre Numa Molina, mentre sono stati ricevuti ufficialmente dalle autorità accademiche dell’università bolivariana di Caracas e di quella militare.

* da Il Faro di Roma

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