Menu

I fan di Bolsonaro assaltano il Parlamento

Ultim’ora. La polizia sembra ora aver ripreso il controllo della situazione, eseguendo circa 400 arresti, secondo quanto riportano i media.

Il primo palazzo istituzionale “liberato” era stato quello della Corte suprema ma il Congresso ha continuato ad essere occupato dai sostenitori di Bolsonaro, scrive O Globo. Lula ha tenuto una riunione d’emergenza con i ministri dell’esecutivo, dopo l’assalto.

Alla riunione hanno partecipato i ministri della difesa, della giustizia e dei rapporti istituzionali.

Il presidente Lula, che al momento dell’assalto si trovava nella città di Araraquara, devastata da un’alluvione, ha tenuto una conferenza stampa in diretta televisiva annunciando di aver decretato un “intervento federale” che pone tutte le forze di sicurezza presenti a Brasilia sotto il controllo di una persona nominata dallo stesso Lula, Ricardo Garcia Capelli, il quale riporta direttamente al presidente e puo’ impiegare “qualsiasi corpo, civile o militare”, per il mantenimento dell’ordine.

Quello che hanno fatto questi vandali, questi fanatici fascisti non ha precedenti nella storia del nostro Paese.Chi ha finanziato (queste manifestazioni, ndr) pagherà per questi atti irresponsabili e antidemocratici“, ha tuonato il capo dello Stato attaccando anche la “polizia incompetente e in malafede” del Distretto Federale, ovvero di Brasilia.

Troveremo tutti questi vandali e saranno tutti puniti“, ha aggiunto Lula, che ha prestato giuramento come presidente solo una settimana fa e che sta tornando adesso nella capitale. “Potete stare certi che non succederà più, scopriremo chi ha finanziato tutto questo“, ha concluso prima di lasciare Araraquara.

Ha criticato la polizia militare e ha annunciato un decreto che di fatto esonera il governatore del Distretto federale, Ibaneis Rocha, che molti accusano di essere vicino a Bolsonaro. Almeno 2.500 militari sarebbero pronti a intervenire nella capitale. Gli Stati Uniti sembrano chiamarsi fuori da questo tentativo di colpo di stato, forse perché troppo simile al tentativo di Donald Trump.

Condanniamo gli attacchi di oggi alla Presidenza, al Congresso e alla Corte Suprema del Brasile. Usare la violenza per attaccare le istituzioni democratiche è sempre inaccettabile. Ci uniamo al presidente Lula nel sollecitare la fine immediata di queste azioni“, ha scritto su Twitter Antony Blinken, segretario di Stato americano. La deputata brasiliana Joice Hasselman lo ha definito “golpe militare“, in un tweet; opinione condivisa anche dal presidente argentino Alberto Fernandez.

Bolsonaro, come il suo “maestro” Trump, ha tenuto un profilo molto ambiguo, anche se a distanza di sicurezza (nelle stesse ore era a Negli Usa, e i suoi amici più fedeli stanno trattando con l’Italia la concessione della cittadinanza del nostro paese (accampando lontani parenti oriundi).

Le manifestazioni pacifiche, secondo la legge, fanno parte della democrazia. I saccheggi e le invasioni di edifici pubblici come quelli di oggi, così come quelli praticati dalla sinistra nel 2013 e nel 2017, sono illegali“. Naturalmente, negli anni da lui indicati, non c’è stato alcun “assalto di sinistra” alle sedi istituzionali…

 

*****

È scoppiato il caos a Brasilia. Centinaia di sostenitori dell’ex presidente Jair Bolsonaro hanno assaltato la zona del Parlamento riuscendo a entrare nello spazio esterno che circonda il Palazzo. Due anni dopo Trump, il copione si ripete…

I sostenitori dell’ex presidente hanno già fatto irruzione nella sede del Parlamento e nell’edificio del Planalto, sede dell’Esecutivo e, secondo quanto riporta il canale ‘Cnn Brasile’, anche nell’edificio del Tribunale supremo elettorale (Tse). Il presidente in carica, Luiz Inacio Lula da Silva, non si trova in questo momento a Brasilia ma si trova nello stato di San Paolo in visita ad alcune aree alluvionate.

Il ministro della Difesa, José Múcio Monteiro, il ministro della Giustizia, Flavio Dino, e il capo dell’Ufficio per la sicurezza istituzionale (GSI), generale Gonçalves Dias, stanno seguendo le manifestazioni.

Questo assurdo tentativo di imporre la volontà con la forza non prevarrà. Il governo del distretto federale afferma che ci saranno rinforzi. E le forze a nostra disposizione sono al lavoro. Io sono nella sede del ministero della Giustizia“. Così su twitter il ministro della giustizia brasiliana Flavio Dino.

Ho parlato anche con i governatori che non sono del nostro campo politico”, ha detto il ministro. “Tutti noi vogliamo che prevalga il diritto e non ci siano reati. La presa di potere di cui parlano i dimostranti può avvenire solo nel 2026, con una nuova elezione”.

La polizia è entrata in azione sparando gas lacrimogeni. La zona era presidiata dalle forze dell’ordine ma i bolsonaristi, molti dei quali con la bandiera carioca sulle spalle, sono riusciti a sfondare il cordone di sicurezza e diverse decine di loro sono riuscite a salire su una rampa dell’edificio per occupare il tetto.

Da settimane i sostenitori di Bolsonaro stanno manifestando, occupando strada o protestando all’esterno di caserme dell’esercito. Invocano l’intervento dei militari perché non accettano la vittoria di Lula.

Centinaia di loro si erano accampati davanti al quartier generale dell’esercito, a Brasilia, già il giorno dopo le elezioni del 30 ottobre.

I bolsonaristi si sono mossi dall’accampamento accanto al quartier generale dell’esercito, molti di loro avvolti in bandiere del Brasile; prima si sono diretti verso il ministero della giustizia e quindi verso la sede del Parlamento.

Secondo i media brasiliani gruppi di manifestanti sono riusciti a invadere la sede del Parlamento e stanno tentando di assaltare anche la l’edificio della Corte Suprema.

Evidente, insomma, un certo grado di complicità delle cosiddette “forze dell’ordine” con i sostenitori del fascista ex presidente, fuggito negli Stati Uniti prima della cerimonia di insediamento di Lula, e che sta cercando di ottenere la cittadinanza italiana per poter essere “ospitato” nel nostro paese.

Si vede che ha una certa sintonia con il governo attuale… Ma sarebbe veramente una “confessione involontaria” se un golpista (un altro) venisse accolto da queste parti…

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *